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Energy drink alcolici al bando negli Usa?

 

La Food and Drug Administration minaccia divieti se non sarà provata la sicurezza dei prodotti
MILANO - La Food and Drug Administration, l'ente per la sicurezza di alimenti e farmaci statunitense, ha da poco lanciato un avvertimento che suona come una minaccia: se entro breve tempo i produttori di energy drink che contengono caffeina ed anche alcol non dimostreranno, dati alla mano, la totale innocuità dei loro prodotti, le lattine che tanto piacciono a giovani e giovanissimi saranno messe al bando.
PREOCCUPAZIONE – La guerra agli energy drink alcolici è partita dopo che i procuratori generali di 19 Stati americani hanno scritto all'FDA esprimendo preoccupazione circa la sicurezza di queste bevande per la salute dei ragazzi, che ne sono i principali consumatori. I timori riguardano il mix potenzialmente pericoloso di caffeina e alcol, segnalato anche da un documento della Società Italiana di Farmacologia: la caffeina infatti può portare a non percepire gli effetti sgradevoli dell'alcol e a berne quindi in maggior quantità, aumentando il rischio di dipendenza; inoltre, può indurre a sottostimare quanto si è bevuto e a credere di essere sufficientemente sobri anche se ormai non si è più in grado, ad esempio, di guidare. Le nefaste conseguenze che derivano dall'ignorare il fatto di essere ubriachi sono sotto gli occhi di tutti, nelle cronache dei giornali del fine settimana che registrano i morti sulle strade. I drink in questione combinano liquori di malto o altri alcolici a caffeina e succhi di frutta, arrivando a concentrazioni alcoliche fino al 10 per cento: popolarissimi fra i ragazzi, vengono pubblicizzati anche attraverso canali non convenzionali, ad esempio su Twitter.
CAUSE LEGALI – La legislazione federale statunitense richiede alle aziende le prove di sicurezza dei loro prodotti, se contengono un mix di ingredienti, per quanto questi siano comuni. «Nel caso di alcol e caffeina, l'FDA non è al corrente delle basi scientifiche per cui i produttori di energy drink alcolici possano concludere che le loro bevande siano sicure – ha detto Joshua Sharfstein, commissario FDA –. Per quanto ne sappiamo, invece, il loro consumo è associato a un maggior rischio di incidenti stradali, stupri e altri comportamenti pericolosi da parte dei giovani». Tanto che le cause legali non sono mancate, negli anni scorsi: il Center for Science in the Public Interest qualche tempo fa ha trascinato in tribunale con successo un'azienda, poi costretta a ritirare i propri prodotti dal mercato, e commenta così la decisione dell'FDA: «Per anni abbiamo assistito impotenti alla sempre maggior diffusione e popolarità di questi energy drink alcolici, che ricordano da vicino quelli analcolici ma sono molto più pericolosi: i ragazzi che ne fanno uso sono più spesso vittime o aggressori in caso di stupro, guidano più facilmente anche in stato di ebbrezza, sono più spesso coinvolti in incidenti di vario tipo. La nostra battaglia ha fermato alcuni prodotti ma altri continuano a inserirsi sul mercato, per cui l'iniziativa dell'FDA è lodevole».
ITALIA – Da questa parte dell'oceano gli energy drink sono analcolici, ma la preoccupazione c'è lo stesso perché il mix con l'alcol è una delle pratiche più diffuse fra i giovani. Tanto che il tema si è guadagnato perfino una discussione parlamentare il 26 maggio scorso, quando in Aula è stato chiesto di intraprendere una campagna per disincentivare il consumo di energy drink assieme ad alcolici e superalcolici e di rendere obbligatoria sulle bevande energizzanti un'etichetta che ne sconsigli l'uso a minori, donne in gravidanza, cardiopatici e ipertesi (succede già, ad esempio, in Francia e Regno Unito). Anche l'Unione Nazionale Consumatori ha di recente sottolineato la tendenza degli under 30 a ricorrere spesso agli energy drink (anche 3-4 lattine alla settimana), e spesso appunto mischiati a cocktail alcolici. Preoccupazioni eccessive? Una risposta la fornisce la Società Italiana di Farmacologia, nel suo documento sugli energy drink: «Si potrebbe obiettare che si tratta di sostanze legali, che si può considerare una sorta di trasgressione “soft” e che infine qualcosa bisogna pur bere. La stessa confezione degli energy drink, colorata e scintillante, tende ad attenuare giudizi troppo severi. Ma certo la reazione generale sarebbe diversa e sicuramente più allarmata se pensassimo a giovani e giovanissimi che associano gin, vodka o whisky a dosi massicce di caffè».
Tratto da: Corriere della Sera Salute, Elena Meli, 01 dicembre 2009