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Diabete: esperti internazionali, su chirurgia speranza e prudenza

 

Milano - Non si placano le polemiche dopo l'annuncio nei giorni scorsi dei risultati dello studio pilota sulla chirurgia per il diabete di tipo 2 in pazienti non obesi da parte di Nicola Scopinaro, ordinario di Chirurgia generale dell'Università di Genova. Oggi un gruppo di esperti internazionali organizzatori del Diabetes Surgery Summit, fra cui l'italiano Francesco Rubino - direttore del Gastrointestinal Metabolic Surgery, Diabetes Surgery Research Program, della Cornell University di New York , che nell'agosto scorso aveva già diffuso dati sull'efficacia del 'bisturi' anti-diabete - interviene per "fare chiarezza su alcune inesattezze contenute nelle affermazioni attribuite dai giornali" a Scopinaro.
Il Diabetes Surgery Summit è una consensus conference internazionale tenutasi a Roma nel marzo 2007, dove è stato stabilito per la prima volta il principio che la chirurgia gastrointestinale può essere considerata una possibile opzione terapeutica nel trattamento del diabete di tipo 2. Il Summit di Roma ha inoltre stabilito linee guida internazionali che regolano la pratica e la ricerca clinica in chirurgia del diabete. Queste raccomandazioni sono attualmente in corso di revisione per la pubblicazione su riviste scientifiche. Tuttavia, per fare chiarezza sulle inesattezze pubblicate dai giornali italiani - scrivono gli studiosi - siamo costretti ad anticipare una parte del contenuto". Gli esperti del Summit, in particolare, hanno riconosciuto che "procedure chirurgiche normalmente utilizzate per il trattamento della obesità patologica, possono indurre anche un significativo miglioramento del diabete di tipo 2, talora una sua vera e propria remissione".
E che "studi sperimentali su modelli animali (ratti) hanno dimostrato che alcuni tipi di intervento possono migliorare il diabete attraverso meccanismi d'azione diretti e non dipendenti dalla perdita di peso, come in precedenza ritenuto". Insomma, il merito di questo "rivoluzionario concetto", cioè della chirurgia anti-diabete, va fatto risalire "alle scoperte di altri ricercatori e non solo a contributi personali del professor Scopinaro, come si evincerebbe invece dai recenti articoli di stampa". Inoltre al Summit di Roma si é "riconosciuta legittimità alla sperimentazione clinica dell'approccio chirurgico al diabete anche in pazienti non affetti da obesità severa". Ma "al momento attuale l'utilizzo clinico routinario della chirurgia come trattamento del diabete viene ritenuto accettabile solo in pazienti che siano affetti sia da diabete che da obesità severa".
Pur essendo la diversione biliopancreatica, inventata da Scopinaro, "un intervento valido e accettato per la cura dei pazienti con obesità massiva", la grandissima maggioranza degli esperti partecipanti al Summit internazionale di Roma "ha convenuto che l'utilizzo di questo intervento per la cura del diabete non sia ancora raccomandabile nei pazienti non obesi". Una posizione che deriva non "da dubbi sulla sua efficacia, ma dalla considerazione dei possibili effetti collaterali, nutrizionali e non, ad esso associati. Effetti che fanno ritenere altre tecniche chirurgiche, come ad esempio il bypass gastrico (gastric bypass), più adatte a questo tipo di pazienti". Sono inoltre in corso di sperimentazione clinica avanzata anche nuove tecniche che potrebbero "in futuro ulteriormente semplificare l'approccio chirurgico e migliorarne il rapporto rischio beneficio.
Pertanto - scrivono gli esperti - le affermazioni in supporto della diversione biliopancreatica come soluzione chirurgica del diabete in pazienti non obesi non corrispondono alle linee guida condivise dalla maggior parte degli esperti, sia in Italia che all’estero". D'altra parte, lo stesso studio clinico pilota appena divulgato sulla stampa da Scopinaro, "se da una parte non fuga i dubbi sul rischio di complicazioni associate a questo intervento, dall'altro, non é neanche il primo di tale genere, come erroneamente suggerito.
Infatti altri ricercatori in precedenza avevano già presentato alla comunità scientifica dati sui benefici effetti della chirurgia in pazienti diabetici moderatamente obesi o non obesi, utilizzando varie tipologie di intervento, compresa la diversione biliopancreatica. Questi dati, che cosi come quelli del recente studio di Scopinaro sono da considerare ancora preliminari, erano già stati discussi nel Summit di Roma al momento di stabilire le linee guida internazionali". Gli organizzatori del Summit condividono, infine, le preoccupazioni già ufficialmente espresse dalla Società italiana di Diabetologia. Sottolineando l'importanza di "evitare che una grande opportunità di cura come la chirurgia del diabete venga trasformata in un messaggio sbagliato con possibili conseguenze negative per i tanti pazienti che ne soffrono".
Fonte: Adnkronos Salute, 30 novembre 2007