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Diabetici ipertesi: sartani e Ace inibitori efficaci e sicuri al pari degli altri antipertensivi

Nei diabetici gli inibitori del sistema renina-angiotensina (Ras) non sono superiori alle altre classi di farmaci antipertensivi come i tiazidici, i calcio-antagonisti e i beta-bloccanti nel ridurre il rischio di gravi eventi cardiovascolari e renali. Lo afferma Sripal Bangalore, professore associato alla New York University School of Medicine e primo autore di uno studio pubblicato sul British Medical Journal. «Questi risultati supportano le raccomandazioni delle linee guida della European Society of Cardiology/European Society of Hypertension nonché del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure sull'utilizzo sicuro di altri agenti antipertensivi nei diabetici non nefropatici» osserva il ricercatore, spiegando che le principali classi di farmaci RAS inibitori sono i sartani e gli Ace inibitori, e che le precedenti linee guida suggerivano di usare entrambi come trattamento di prima linea dell'ipertensione nei diabetici con alterata funzione cardiovascolare o renale. Per verificare le prove a sostegno del superiore effetto cardioprotettivo e neuroprotettivo degli inibitori del sistema renina-angiotensina nei malati di diabete i ricercatori hanno svolto uno studio di revisione con metanalisi selezionando dalla letteratura corrente 19 trial per un totale di 25.414 diabetici. E i risultati dimostrano che sia per i sartani sia per gli Ace inibitori il rischio di morte è sovrapponibile a quello degli altri antipertensivi.

«L'unica differenza significativa è che gli inibitori del sistema renina-angiotensina hanno un rischio di scompenso cardiaco ridotto rispetto ai calcioantagonisti» puntualizza Bangalore. E in un editoriale di commento Sumit Majumdar, professore di medicina all'Università dell'Alberta di Edmonton, Canada, osserva: «La dimostrazione che la mortalità nei diabetici è più o meno la stessa con tutti gli antipertensivi amplia la scelta per medici e pazienti nel trattamento dell'ipertensione, cosa che potrebbe risultare particolarmente utile nelle popolazioni a basso reddito cui potrebbero essere prescritti, a pari efficacia e sicurezza, farmaci meno costosi».

Bmj. 2016. doi: 10.1136/bmj.i438

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26868137

Bmj. 2016. doi: 10.1136/bmj.i560

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26867645

Tratto da: Doctornews, 03 marzo 2016