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Fruttosio in gravidanza? No, grazie

Uno studio suggerisce: il cuore del bambino potrebbe correre dei rischi

“Limitare l'uso del fruttosio come dolcificante”. È questa una delle indicazioni contenute nell’ultima revisione dei Larn, i Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana. Oggi un nuovo studio suggerisce che potrebbe esserci un buon motivo in più per farlo, in particolare durante la gravidanza. I ricercatori del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Medical Branch dell’Università del Texas hanno infatti scoperto che i figli di madri che durante la gravidanza assumono fruttosio possono ritrovarsi alle prese, in età adulta, con un rischio cardiovascolare più elevato.

Gli esperimenti che portano a questa ipotesi, pubblicati sull'American Journal of Obsterics and Gynecology, sono stati condotti sui topi. I ricercatori hanno somministrato a un gruppo di topoline incinte una bevanda al 10% di fruttosio, dose confrontabile con quella presente in molte bevande analcoliche; altre topoline incinte hanno invece ricevuto solo acqua. L’assunzione è proseguita per tutta la gravidanza, mentre dopo lo svezzamento tutti i figli delle topoline hanno ricevuto solo acqua e un mangime per topi tradizionale. La salute dei figli è stata poi valutata quando avevano compiuto un anno, età che nel caso dei topi è paragonabile alla “mezza età” umana. “Abbiamo scoperto che quando la madre assume livelli elevati di fruttosio con l’alimentazione durante la gravidanza i suoi figli sono più a rischio di sviluppare in età adulta obesità, pressione alta e disfunzioni metaboliche, tutti fattori di rischio per malattie cardiovascolari”, spiega Antonio Saad, primo nome dello studio.

In particolare, i ricercatori hanno valutato la percentuale di grasso a livello di addome e fegato, la glicemia e i livelli ematici di insulina, colesterolo totale e trigliceridi. Inoltre è stata misurata la concentrazione di leptina-a, ormone prodotto dalle cellule adipose che aiuta a ridurre la fame. Sono stati così rilevati picchi di glucosio più elevati e una pressione più alta nei figli delle madri che avevano ricevuto la bevanda a base di fruttosio. L’effetto negativo del suo consumo è parso più pronunciato nelle figlie femmine, fra cui sono stati rilevati un peso maggiore, percentuali più elevate di grasso addominale ed epatico, una maggiore resistenza all’insulina e concentrazioni più basse di leptina. Non sono invece state rilevate differenze nei livelli di colesterolo totale o di trigliceridi.

 “Limitare l’assunzione di cibi e bevande arricchiti di fruttosio durante la gravidanza potrebbe avere un forte impatto sulla salute futura del bambino”, osserva Saad. Ma quali prodotti andrebbero evitati? Oltre al fruttosio in forma di dolcificanti, tutta un’ampia serie di cibi processati e bibite gassate contenenti sciroppo ad elevato contenuto di fruttosio. Per scoprire di quali si tratta basta leggere con attenzione le etichette di alimenti e bevande.

Tratto da: Il Sole 24 Ore Salute, Silvia Soligon, 07 maggio 2016