5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi è importante!
C.F. 98152160176

Il «tallone d’Achille» del paziente diabetico


 

Tra la pagine dell'Iliade Omero canta le gesta mitiche del "funesto Achille", eroe greco per eccellenza, il più forte e l'invincibile. Nei suoi piedi era racchiusa la sua forza e il suo vigore, ma non a caso anche la sua maggior vulnerabilità. Come Achille, il paziente diabetico è spesso un uomo robusto, forte e attivo, ma non deve dimenticare di prendersi cura dei suoi piedi. Lo scarso controllo della glicemia (da monitorare ogni tre mesi) determina un progressivo danno ai vasi e ai nervi periferici. I piccoli vasi sanguigni tendono ad ostruirsi e i nervi sensitivi a logorarsi sempre più, fino a non essere più in grado di trasmettere le informazioni tattili, dolorifiche, vibratorie e termiche al cervello. Uno dei primi sintomi da non sottovalutare è la comparsa di parestesie (il così detto formicolio), che tipicamente interessano i piedi e le gambe con una distribuzione "a calza". Con il tempo diventa sempre più difficile riconoscere il freddo/caldo e il dolore: il piede diventa incapace di sentire e di riconoscere i pericoli, incapace di retrarsi se l'acqua è troppo calda, se calpesta un sasso o peggio un chiodo, incapace di riconoscere quanto una scarpa faccia attrito sulla cute e sia scomoda.
Una piccola lesione apparentemente banale, se sottovalutata e non controllata meticolosamente, può evolvere, diventare sempre più profonda, infettarsi e addirittura portare a gangrena di parte o di tutto il piede rendendo inevitabile l'amputazione.
Sono questi i motivi che obbligano il paziente diabetico a porre particolare attenzione ai propri piedi: non camminare a piedi nudi, attenzione a potenziali ustioni dei piedi privi di sensibilità, controllare la temperatura del bagno, evitare le borse dell'acqua calda e dispositivi elettrici, non sedersi vicino a fonti di calore, idratare la cute secca per evitare la comparsa di piccole ragadi, usare calzature comode . È buona abitudine prima di coricarsi ispezionare la pianta del piede, aiutandosi con uno specchio, chiedendo aiuto al coniuge o ai figli. Porre particolar cura nell'igiene quotidiana: lavare i piedi e asciugarli accuratamente con acqua tiepida, tagliare con attenzione le unghie, medicare accuratamente eventuali piccole ferite. Qualora si notasse un cambiamento di colore, di odore o qualora comparissero aree poco sensibili o di discontinuità della cute è importante chiedere aiuto al proprio medico di famiglia: non fate gli eroi, come Achille, potreste perdere la guerra (contro il diabete).
Tratto da: Giornale di Brescia, Marina Pizzoni, 28 giugno 2010