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Diabete, negli Usa aggiornate le linee guida sul trattamento. Ecco le novitā

Come all'inizio di ogni anno, l'American Diabetes Association (Ada) ha pubblicato su Diabetes Care l'aggiornamento dei suoi "Standards of Medical Care in Diabete" e la maggiore novità riguarda il modo in cui i dati degli studi sull'esito cardiovascolare nel diabete sono stati incorporati negli orientamenti, e più precisamente nel secondo punto del nuovo algoritmo di trattamento.

La terapia di prima linea per il diabete di tipo 2 rimane ancora composta da modifiche allo stile di vita e dalla metformina, ma quando si passa a una fase di aggiunta di terapia per una seconda linea, lo standard di cura viene diversificato in maniera netta in base alla presenza di malattie cardiovascolari aterosclerotiche o meno.

Coloro che non hanno questo tipo di patologie hanno una vastissima scelta in termini di agente di seconda linea, ma per chi ne soffre l'Ada raccomanda solo l'aggiunta di un agente che abbia dimostrato di avere benefici sulla malattia cardiovascolare o che riduca la mortalità per cause cardiovascolari, o entrambe le cose, tra cui empagliflozin e liraglutide e canagliflozin.

Tutto questo è poi incluso nella figura dell'algoritmo di trattamento, che è cambiata sostanzialmente rispetto agli anni passati. La figura in sé infatti non elenca semplicemente i farmaci, ma rimanda il lettore a una nuova tabella composta da 11 colonne e otto righe, che elenca tutti i farmaci per il trattamento del diabete e un insieme delle loro caratteristiche, andando di fatto a costituire una guida di base piuttosto complessa per un professionista che deve scegliere la terapia di seconda linea.

In un articolo di commento su Medscape, Anne Peters, direttrice dello University of Southern California (Usc) Clinical Diabetes Program, discute l'utilità di questa tabella, che invece di guidare il medico rapidamente nella scelta, lo conduce alla lettura di una serie di descrizioni di farmaci, meccanismi di azione e costi degli stessi, e non permette semplicemente di scorrere l'algoritmo per capire che tipo di trattamento si dovrebbe utilizzare nel paziente e quando lo si dovrebbe usare.

«So bene che l'intento è quello di incoraggiare i medici a personalizzare la terapia per i propri pazienti, ma mi piacerebbe che fosse fatto in una maniera più semplice e comunque più "algoritmica", o almeno che venissero descritti e discussi scenari diversi. Ci vorrebbero indicazioni più pratiche, come risposte a domande del tipo: "Se un paziente sta assumendo un farmaco iniettabile, per esempio un agonista del recettore GLP-1, come si fa ad aggiungere insulina basale?"» afferma l'editorialista.

Peters aggiunge poi di gradire molto altri paragrafi degli Standards of Care che non sono stati rivisti in questo aggiornamento 2018, come l'algoritmo che indica come gestire un paziente con ipertensione, molto chiaro e immediato da seguire, che semplifica un campo decisamente complesso.

Questo documento parla anche delle nuove tecnologie applicate al diabete e, in particolare, del monitoraggio continuo del glucosio, che Peters afferma di sostenere molto. Le linee guida sembrano mostrare meno entusiasmo verso la metodica, tendendo a sottolineare più volte che le persone che usano questa tecnologia necessitano di una buona formazione, e che gli operatori devono assicurarsi che i pazienti capiscano quello che stanno facendo e come farlo. L'editorialista conclude infine con un buon giudizio sulla parte che riguarda il trattamento del diabete di tipo 1.

Diabetes Care 2018. Standards of Medical Care in Diabetes

http://care.diabetesjournals.org/content/41/Supplement_1

Medscape 2018

https://www.medscape.com/viewarticle/890906

Tratto da: Doctor33, 07 febbraio 2018