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Sindrome metabolica: è una patologia diffusa ma ‘nascosta’, ecco chi è rischio e come riconoscerla

La sindrome metabolica è una grave patologia dovuta ad una combinazione pericolosa di diversi fattori di rischio cardiovascolare.

La sindrome metabolica, definita anche sindrome da insulino resistenza, è una grave patologia dovuta ad una combinazione pericolosa di diversi fattori di rischio cardiovascolare. “La presenza di valori del sangue fuori dalla norma anche di poco – spiega il dott. Vincenzo Liguori attraverso la propria pagina Facebook -, insieme ai suddetti rischi, aumentano notevolmente il rischio di infarto e di ictus. Ma non solo: la sindrome metabolica può anche predisporre alla formazione di diversi tumori come quello della mammella, della prostata, dell’ovaio, del pancreas, del fegato, del rene e persino del cervello”.

La diagnosi – come si legge sul sito della Fondazione Umberto Veronesi – si basa sulla misurazione di alcuni semplici parametri:

•Circonferenza vita: (>102 cm uomo o >88 cm donna)

•Pressione arteriosa: (pressione sistolica ≥ 130 mmHg e diastolica ≥ 85 mmHg)

•Colesterolo Hdl: (<40 mg/dl uomo o 50 mg/dl donna)

•Trigliceridemia: (>150 mg/dl)

•Glicemia: (>110 mg/dl)

“Per diagnosticare la sindrome metabolica – precisa il nutrizionista – è dunque necessaria la coesistenza di almeno tre fattori di rischio alterati o comunque trattati farmacologicamente. Ecco quali sono i fattori di rischio della sindrome metabolica, ovvero chi può soffrirne: la causa principale sono sono le abitudini scorrette, innanzitutto la dieta e l’attività fisica, ma anche la predisposizione familiare influisce notevolmente. Tutti questi elementi causano l’accumulo di grasso addominale, il che non è solo un inestetismo, ma può favorire la combinazione dei diversi fattori di rischio. In particolare, tra questi, la resistenza all’insulina può causare l’insorgenza di iperglicemia e diabete, ma non solo: ad essa sono imputabili anche la dislipidemia e l’ipertensione”.

Ma quali sono i sintomi della sindrome metabolica? “In realtà – sottolinea il biologo – non ce ne sono di specifici, e spesso sono anche difficili da riconoscere e addirittura può essere asintomatica. Dunque per individuarla – come consiglia la Fondazione Veronesi – bisogna tenere contro dei fattori di rischio sopraindicati. Il sovrappeso, inoltre, non è un indicatore assoluto: anche chi è magro, infatti, può diventare un soggetto a rischio. Prevenire la sindrome metabolica è possibile. Bisogna innanzitutto seguire sane regole di vita che possono valere per tutti a noi, anche per i soggetti non a rischio: mantenere il peso forma, fare attività fisica e seguire una dieta bilanciata. Attività e alimentazione equilibrata, come spesso accade, sono dunque il miglior modo per fronteggiare la sindrome metabolica”.

Tratto da: Meteoweb, Monia Sangermano, 23 febbraio 2019