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Diabete, Sid: farmaci innovativi solo per 8% dei pazienti italiani

«Negli ultimi 10 anni l'armamentario farmacologico per la cura del diabete mellito di tipo 2 si è arricchito di almeno 3 nuove classi di medicinali, ciascuna delle quali è riconducibile a diverse molecole. Inoltre, negli ultimi 3-5 anni i dati di numerosi studi clinici controllati hanno dimostrato che il trattamento con alcune è in grado, specialmente in soggetti già affetti da malattia cardiovascolare, di ridurre il rischio di sviluppare ulteriori eventi. Ma purtroppo in Italia l'impiego di questi farmaci innovativi è ancora largamente al di sotto di un livello ottimale: sono infatti attualmente utilizzati solo nell'8% delle persone con diabete». A sottolinearlo Agostino Consoli, presidente eletto della Società italiana di diabetologia (Sid), a Barcellona in occasione del 55esimo congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd). Le cure innovative nate dalla ricerca diabetologica, dunque, mostrano sempre più benefici nel trattamento anche di malattie cardiovascolari in questi pazienti. «Hanno mostrato queste potenzialità - specifica - molecole appartenenti alla classe degli agonisti recettoriali del Glp-1 e alla classe degli inibitori del trasportatore renale del sodio e del glucosio (Sglt2 inibitori). Ma sono attualmente utilizzate da una ridotta porzione di malati e troppe persone con diabete sono ancora trattate con terapie che stanno rapidamente diventando obsolete. Questo è sicuramente dovuto anche a ineludibili considerazioni di carattere economico. Ogni sforzo dovrebbe tuttavia essere fatto per coniugare appropriatezza e sostenibilità e garantire i benefici connessi a un approccio moderno alla malattia diabetica al numero più ampio possibile delle persone che possano avvantaggiarsene».

Tratto da: Doctor33, 01 ottobre 2019