5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi č importante!
C.F. 98152160176

Farmaco contro l'artrite reumatoide abbassa anche la glicemia. Lo studio italiano

Un farmaco contro l'artrite reumatoide ha dimostrato di abbassare anche la glicemia. Lo dimostra uno studio italiano pubblicato sulla rivista Plos Medicine e condotto su pazienti con artrite reumatoide e diabete di tipo 2 che apre alla prospettiva di semplificare la terapia con una cura per le due patologie che spesso coesistono. Sono, infatti, circa 400.000 gli italiani che soffrono di artrite reumatoide, dei quali quasi 55.000 devono fare i conti anche con il diabete di tipo 2.

Basta dunque un farmaco che 'spegne' la molecola interleuchina-1 per migliorare i sintomi dell'artrite e ridurre al tempo stesso la glicemia, diminuendo del 42% la quota di pazienti con gli zuccheri fuori controllo, e con un effetto positivo "doppio" che semplifica la cura. I risultati sono stati tanto positivi da aver portato all'interruzione anticipata della sperimentazione. Le due malattie condividono alcuni meccanismi molecolari e questo potrebbe spiegare l'efficacia della cura unica: al momento della prescrizione terapeutica, optare per un inibitore di interluchina-1 fra i farmaci disponibili per il trattamento dell'artrite reumatoide potrebbe perciò, affermano gli esperti, essere di grande aiuto nelle tante persone che soffrono anche di diabete di tipo 2.

L'artrite reumatoide è una patologia infiammatoria «cronica autoimmune che si associa spesso ad altre malattie come problemi cardiovascolari, infezioni, tumori, disturbi polmonari e neuropsichiatrici - spiega Roberto Giacomelli, direttore della Divisione di reumatologia del Dipartimento di biotecnologie e scienze cliniche applicate dell'Università dell'Aquila e coordinatore dello Studio -. Il diabete di tipo 2 è una delle patologie associate più frequenti: avere l'artrite reumatoide infatti raddoppia il rischio di ammalarsi di diabete. Le stime internazionali infatti ipotizzano che la glicemia alta riguardi dal 15% al 50% dei pazienti con artrite reumatoide».

Si tratta, chiarisce Giacomelli, di una «semplificazione della cura che riduce il carico di farmaci e quindi anche di possibili effetti collaterali, una sorta di 'prendi due paghi uno' che possiamo scegliere al momento della prescrizione della terapia per la malattia reumatica, optando per un antagonista IL-1 fra le diverse opportunità terapeutiche possibili». La terapia singola, inoltre, «può migliorare l'aderenza al trattamento e può anche contribuire - conclude - a ridurre i costi sanitari della gestione delle due patologie».

Tratto da: Doctornews, 04 dicembre 2019