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Le complicanze gastrointestinali del Diabete

Le complicanze gastrointestinali legate al diabete sono diventate sempre più frequenti con la crescita della diffusone del diabete stesso. Spesso, queste patologie ed i loro sintomi, sono causati da anomalie della motilità gastrointestinale, come conseguenza della neuropatia autonomica diabetica, che coinvolge il tratto gastrointestinale. In questo articolo parleremo delle complicanze gastrointestinali dovute al diabete, dei loro sintomi e dei possibili trattamenti.

La “Neuropatia Autonomica Diabetica” (NAD) è una complicanza molto diffusa del diabete. Viene diagnosticata, di solito, tardivamente, quando, cioè, si è ormai verificato qualche danno strutturale alle fibre nervose del “Sistema Nervoso Autonomo” (SNA).

Ad oggi, esistono evidenze scientifiche che dimostrano come questa neuropatia ed altre complicanze gastrointestinali possano essere associate ad uno scarso controllo glicemico.

Tra le complicanze gastrointestinali del diabete le più diffuse sono la gastroparesi e l’enteropatia intestinale, che possono causare problematiche come costipazione, incontinenza fecale e steatosi epatica non alcolica.

La gastroparesi è un disturbo che può gravare indipendentemente sia sulle persone con diabete di tipo 1 e sia sulle persone con diabete di tipo 2.

Questa patologia consiste nell’aumento del tempo in cui lo stomaco impiega a svuotare il suo contenuto (svuotamento gastrico ritardato). Il nervo vago controlla il movimento del cibo attraverso il sistema digestivo. Se questo nervo risulta danneggiato o, addirittura, smette di funzionare, i muscoli dello stomaco e dell’intestino non possono svolgere il proprio lavoro normalmente ed il movimento del cibo si arresta o semplicemente rallenta.

Come con altri tipi di neuropatia, il diabete può danneggiare il nervo vago, se il livello di glucosio nel sangue rimane elevato per lungo tempo.

L’alto livello di glucosio provoca, infatti, cambiamenti chimici nei nervi e danneggia i vasi sanguigni che, trasportano ossigeno e sostanze nutritive ai nervi.

Complicanze gastrointestinali, quali sono i sintomi?

Segni e sintomi di complicanze gastrointestinali, che possono differire di intensità a seconda della persona, includono:

  • Acidità gastrica
  • Vomito
  • Sensazione prematura di sazietà
  • Perdita di peso
  • Gonfiore addominale
  • Livelli anomali di glucosio nel sangue
  • Mancanza di appetito
  • Reflusso gastroesofageo
  • Spasmi delle pareti dello stomaco

Che complicanze gastrointestinali si possono determinare?

La gastroparesi può, se non curata, peggiorare il diabete rendendo difficile il controllo della glicemia. Infatti, quando il cibo è lasciato troppo nello stomaco ed alla fine passa nell’intestino tenue e viene assorbito, il livello di glucosio aumenta.

Inoltre, se il cibo rimane nello stomaco troppo a lungo, può causare problemi come batteri eccessivi a causa della fermentazione del cibo.

In questi casi, il cibo stesso può indurirsi divenendo masse solide chiamate “bezoari”, i quali possono causare nausea, vomito e ostruzione dello stomaco. Questi “bezoari” potrebbero essere molto pericolosi nel caso in cui dovessero bloccare il passaggio del cibo nell’intestino tenue.

Come viene diagnosticata la gastroparesi?

Una diagnosi di gastroparesi è confermata da uno o più dei seguenti test:

Radiografia del bario:

Dopo un digiuno di almeno 12 ore, si beve un liquido denso che contiene bario, che riveste l’interno dello stomaco, rendendolo visibile sulla radiografia.

Normalmente, lo stomaco svuota tutto il cibo dopo 12 ore di digiuno. Se la radiografia mostra che c’è cibo nello stomaco, è probabile la gastroparesi.

Un’altra tecnica consiste nel far mangiare un pasto contenente bario, che consente al medico di controllare lo stomaco durante la digestione del cibo. Il tempo impiegato dallo stomaco per digerire e svuotare il cibo con il bario dà al medico un’idea di come stia funzionando lo stomaco.

Scansione del radioisotopo durante lo svuotamento gastrico:

Si mangia del cibo che contiene radioisotopi, una sostanza leggermente radioattiva che lo scanner rileverà. La dose di radiazioni dei radioisotopi è molto piccola e non pericolosa. In questi casi, la gastroparesi viene diagnosticata se più della metà del cibo rimane nello stomaco dopo due ore.

Manometria gastrica:

Il test misura l’attività elettrica e muscolare nello stomaco. Il medico inserisce un tubo sottile nella gola fino allo stomaco. Il tubo contiene un sensore che misura l’attività elettrica e muscolare dello stomaco durante la digestione di liquidi e cibi solidi. Queste misurazioni indicano come funziona lo stomaco e se c’è un ritardo nella digestione.

Esami del sangue:

Attraverso un esame del sangue costituito da un emocromo e da test di livello per elettroliti e varie sostanze chimiche.

Endoscopia del tratto superiore:

Con l’endoscopio, il medico può visualizzare il rivestimento dello stomaco per eventuali anomalie.

Ultrasuoni

Per escludere che la fonte del problema sia una malattia della cistifellea o della pancreatite, è possibile eseguire un’ecografia, che utilizzi onde sonore, che non causano alcun danno, per delineare e definire la forma della cistifellea e del pancreas.

Quali sono i trattamenti?

L’obiettivo più importante del trattamento della gastroparesi correlata al diabete è il miglior controllo possibile del livello di glucosio nel sangue.

I trattamenti comprendono insulina, farmaci per via orale, cambiamenti nella dieta e nei tempi dei pasti e, nei casi più gravi, alimentazione con tubi o per via endovenosa.

Insulina

A causa della gastroparesi si assorbe il cibo più lentamente ed in momenti imprevedibili. Per un migliore controllo del glucosio, potrebbe essere utile, se non necessario, una diversa somministrazione dell’insulina:

  • Aumentare la frequenza
  • Somministrarla dopo i pasti anziché prima
  • Controllare frequentemente il livello di glucosio nel sangue dopo aver mangiato e usare l’insulina quando necessario

Sarà il medico a fornire le istruzioni specifiche in base alle esigenze particolari rilevate.

Medicine

Vari farmaci sono usati nel trattamento della gastroparesi. Il medico può provare diversi farmaci o combinazioni di essi al fine di trovare il trattamento più efficace e personalizzato.

Cambiamenti della dieta

I cambiamenti nelle abitudini alimentari possono aiutare a controllare la gastroparesi. In quest’ottica, il medico o il nutrizionista possono fornire istruzioni specifiche per ridurre i sintomi.

Può essere utile mangiare meno ad ogni pasto, ad esempio sei piccoli pasti, anziché tre più abbondanti.

Inoltre, è bene rispettare alcune buone norme che aiutano la digestione come quella di mangiare più lentamente, di sedersi mantenendo una postura corretta a tavola e quella di camminare dopo i pasti.

Un corretto stile di vita ed un attento controllo medico, con puntuali misurazioni ed un preciso rispetto del proprio piano terapeutico, possono aiutare a prevenire le molte complicanze che una patologia come il diabete può determinare, comprese quelle gastrointestinali.

Tratto da: Angolo del Diabetico, 28 giugno 2020