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Covid: trovati i marker dei pazienti diabetici di tipo 2

Studio francese scopre modifiche dei linfociti

Il diabete di tipo 2 è un fattore di rischio per lo sviluppo delle forme gravi di Covid-19 e ci sono marker che lo identificano. A dirlo è uno studio francese realizzato dall'Inserm, dell'Assistance Publique-Hôpitaux de Paris e dall'Università di Parigi che hanno identificato una firma immunitaria nei pazienti diabetici ospedalizzati che prevedrebbe il rischio di andare in terapia intensiva. I risultati del loro lavoro sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Embo Molecular Medicine.

Allo studio hanno partecipato 45 pazienti con Covid-19 ricoverati in ospedale, di cui 30 avevano il diabete di tipo 2.

Tra loro, il 35% dei pazienti diabetici ha sviluppato una forma grave della malattia che richiedono cure intensive, rispetto al 25% dei pazienti ricoverati non diabetici. I ricercatori hanno analizzato i loro campioni di sangue e hanno scoperto che i pazienti più gravemente colpiti avevano una conta linfocitaria inferiore rispetto ai pazienti che non erano stati in terapia intensiva.

In particolare, il team ha osservato un livello particolarmente basso di linfociti Cd8+ citotossici, cellule immunitarie particolarmente coinvolte nella risposta antivirale con importanti funzioni di riconoscimento ed eliminazione delle cellule infette. Ciò è stato osservato in tutti i pazienti in terapia intensiva, indipendentemente dallo stato diabetico.

I pazienti diabetici che richiedevano cure intensive differivano dai pazienti non diabetici che si trovavano nella stessa situazione perché avevano anche livelli più bassi di un altro tipo di globuli bianchi, i monociti, nel sangue. Sono stati osservati anche cambiamenti nella loro morfologia: infatti, avevano una dimensione media maggiore rispetto a quelle trovate nei campioni di sangue di pazienti non diabetici.

Tratto da: ANSA, 28 ottobre 2020