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Gestione farmacologica della malattia cardiovascolare nei pazienti affetti da DM2

I pazienti affetti da Diabete Mellito di Tipo 2 (T2DM) richiedono un approccio terapeutico a più livelli, sia per la prevenzione primaria che per quella secondaria della patologia cardiovascolare (CVD). Per presentare e riassumere le prove più recenti, di altissimo livello, recuperate dalla letteratura, rilevanti per la gestione farmaceutica della CVD in T2DM, è stata condotta una ricerca completa della letteratura su MEDLINE dalla sua nascita fino ad oggi, principalmente per revisioni sistematiche, meta-analisi e studi controllati randomizzati. C'è una tendenza verso interventi terapeutici più intensivi nel T2DM, riguardanti il controllo della glicemia, dei parametri lipidici e della pressione arteriosa. Nuovi farmaci, come gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT-2), gli agonisti del recettore del peptide-1 del glucagone (GLP-1RAs) e gli inibitori della proprotein convertase subtilisina/kexina di tipo 9 (PCSK9) potrebbero porsi nei prossimi anni come attori chiave nella gestione del diabete e delle sue complicanze. I farmaci classici, come quelli che prendono di mira il sistema renina-angiotensina - aldosterone, le statine e l'aspirina, rimangono opzioni di trattamento di prima linea, sia per la prevenzione primaria che secondaria della CVD. Gli interventi sullo stile di vita dovrebbero sempre essere integrati in una strategia terapeutica completa nei pazienti diabetici. I nuovi farmaci, come il finerenone e l'LCZ696 hanno fornito risultati significativi negli studi di outcome cardiovascolare; tuttavia, il loro ruolo nel T2DM deve essere ulteriormente chiarito.

Fonte: Curr Vasc Pharmacol. 2020;18(2):125-138. doi: 10.2174/1570161117666190426162746.

Tratto da: Cardiolink, 09 gennaio 2021