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Lesioni cutanee e infiammazioni: perché il diabete può causare problemi alla pelle?

Il paziente affetto da diabete presenta spesso disturbi cutanei e malattie dermatologiche conseguenti all’alterato metabolismo del glucosio e all’insulino-resistenza. Alcune di esse possono addirittura comparire prima che si manifesti il diabete stesso, assumendo quindi un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce. Inoltre, altre differenti alterazioni della cute possono insorgere dopo l’inizio del trattamento del diabete.

Per farci un’idea, le dermatosi di tipo infiammatorio si manifestano nel 30-79% dei soggetti diabetici, mentre nell’80% si manifesta una condizione di xerosi, ossia di importante secchezza della pelle, che interessa preferenzialmente gli inferiori.

Occorre poi tenere presente che le persone che soffrono di diabete di tipo 2 sono più a rischio, rispetto a quelle che manifestano il diabete di tipo 1, di avere delle alterazioni dermatologiche.

Alterazioni cutanee provocate dal diabete

L’iperglicemia è associata all’anomalia cutanea più caratteristica e frequente che si manifesta nel paziente diabetico, ovvero l’ispessimento dello strato di collagene con la conseguente distruzione delle fibre elastiche e delle fibrille di ancoraggio della membrana basale dell’epidermide. Ciò provoca una situazione di invecchiamento precoce del derma associato a un’importante fragilità della cute stessa, che si può lesionare in seguito anche a traumi minimi.

Accanto a questa anomalia, che rappresenta il meccanismo poi alla base di tutte le altre, vi sono alcune vere e proprie malattie dermatologiche che sono considerate tipiche del diabete, o indotte da esso. Parliamo di:

  • Scleredema: è una condizione abbastanza rara che colpisce principalmente i pazienti insulino-dipendenti e consiste in un ispessimento della pelle principalmente del collo, della nuca e della parte alta del dorso. Tale ispessimento è a carico del derma ed è spesso asintomatico, ma può interessare anche le articolazioni provocando contratture e limitando la mobilità articolare.
  • Necrobiosis lipoidica: è anch’essa abbastanza rara e consiste nella comparsa di lesioni con l’aspetto di placche con bordo rosso-violaceo e centro giallastro di dimensioni variabili, che possono confluire a formare placche molto grosse. Nella fase iniziale, possono essere trattate con creme al cortisone e successivamente con creme emollienti. Le lesioni possono anche essere asportate chirurgicamente o trattate con antiaggreganti piastrinici come l’aspirina.
  • Macchie di Merlin: sono manifestazioni abbastanza diffuse e consistono in piccole macchie di colore brunastro, tondeggianti e isolate o in gruppi, che interessano solitamente le gambe. Non sono dolorose, non vanno incontro a ulcerazione e non è necessaria alcuna terapia specifica per curarle.
  • Granuloma anulare generalizzato atipico: è rappresentato da una o più lesioni con forma anulare, con bordo a rilievo, localizzate solitamente sul dorso delle mani e sulle braccia. Non esiste una terapia specifica, ma hanno la tendenza a guarire spontaneamente, anche se i tempi possono essere lunghi.
  • Bullosis diabeticorum: è una dermatite bollosa che interessa soprattutto le dita delle mani, gli avambracci, le gambe e il dorso dei piedi. Le bolle tendono a risolversi spontaneamente dopo la loro rottura, senza lasciare cicatrici.
  • Xatomi e xanatelasmi: sono dei depositi di grasso localizzati nel primo caso nella cute e nel secondo nelle palpebre. Sono degli indicatori della presenza di un eccesso di grassi nel sangue, condizione che si riscontra frequentemente nei diabetici. Non producono alcun danno né sintomatologia specifica, ma rappresentano un inestetismo. Sono comunque da considerarsi un campanello d’allarme, perché indicano un eccesso di lipidi a livello ematico che può provocare aterosclerosi.
  • Acanthosis nigricans benigna: è costituita da zone di epidermide che si presentano come ispessite, secche, ruvide, con superfici irregolari e di colore bruno scuro. Si manifesta soprattutto sulla cute delle pieghe, della nuca, del collo e dei genitali e quasi sempre in modo asimmetrico.
  • Rubeosi del volto: consiste in un evidente arrossamento del volto causato dall’acuirsi dei fenomeni vasomotori e della dilatazione dei capillari.
  • Rubeosi simmetrica palmare: arrossamento del palmo delle mani con pelle assottigliata e particolarmente sensibile.
  • Sindrome dei piedi bruciati: manifestazione assimilabile alla Rubeosi simmetrica palmare, a cui si associa un senso di bruciore e calore talvolta intenso.
  • Eritrasma: consiste in chiazze circoscritte di colorito bruno o bruno giallastro localizzate nella parte interna delle cosce e/o nella piega inguinale.
  • Ectima: è rappresentata da una o più pustole che tendono ad approfondirsi nel derma, formando in superficie una crosta di colorito giallo bruno e, al di sotto della crosta, si forma una profonda ulcerazione purulenta. Solitamente, si manifesta negli arti inferiori.

Consigli pratici per prevenire le alterazioni dermatologiche causate dal diabete

Non trascurare il diabete è la prima regola da osservare! Infatti, le persone con la glicemia elevata tendono ad avere la cute secca e dotata di una ridotta capacità di contrastare i microrganismi patogeni: entrambi questi fattori aumentano il rischio di infezione.

Le persone in insulino-terapia devono, innanzitutto, tenere sotto controllo la zona in cui iniettano l’insulina, così come eventuali tagli, sbucciature e graffi, perché sia i fenomeni di guarigione delle ferite che le infezioni rappresentano un pericolo costante e da non sottovalutare.

Per proteggere la propria pelle se ci si trova in questa condizioni ci sono alcune buone pratiche da seguire:

  • mantenere la pelle pulita e asciutta, soprattutto nei punti di contatto tra pelle e pelle, come le pieghe corporee di ascelle ed inguine;
  • evitare bagno o doccia con acqua troppo calda;
  • se la pelle è secca, non utilizzare detergenti che facciano tanta schiuma o bolle di sapone, preferendo invece saponi delicati;
  • usare regolarmente una crema idratante per la pelle;
  • se si accusa prurito o la pelle risulta secca, evitare di grattarsi: resistere! I graffi infatti possono causare piaghe ed infezioni;
  • intervenire prontamente sui tagli, meglio non usare mercurio, cromo, alcool o antisettici di iodio per pulire la pelle perché risultano troppo aggressivi;
  • usare uno shampoo delicato;
  • prendersi cura dei propri piedi, esaminandoli quotidianamente per verificare se ci sono ferite e tagli.

Ultimo consiglio? Rivolgersi sempre al dermatologo, se si riscontrano alterazioni alla propria cute.

Gloria Negri, Biologa e ricercatrice in Salute

Tratto da: pazienti.it, 07 marzo 2021