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Terapia spesso inadeguatamente intensiva negli anziani con diabete di tipo2

Un'elevata percentuale di pazienti anziani riceve un trattamento ipoglicemizzante intensivo in modo inappropriato e l’impiego di farmaci ad alto rischio di ipoglicemia in questi soggetti è particolarmente preoccupante. Sono le conclusioni dello studio osservazionale globale DISCOVER, pubblicato sulla rivista BMJ Open Diabetes Research & Care.

Le linee guida generalmente raccomandano un livello target di emoglobina glicata (HbA1c) ≤7,5% (53,0 mmol/mol) nelle persone anziane con almeno 65 anni affette da diabete di tipo 2 e un livello di HbA1c ≤8.5% in presenza di comorbidità complesse. Un livello target maggiore del 7,5% può quindi essere più appropriato in alcuni pazienti più anziani, in quanto maggiormente a rischio di eventi ipoglicemici e complicanze quali cadute, fratture, deterioramento cognitivo, complicanze vascolari e aumento della mortalità.

Obiettivi rigorosi di emoglobina glicata per controllare il diabete di tipo 2 e le relative complicanze nei più anziani spesso comportano regimi di trattamento complessi, portando a un aumento del rischio di politerapia (uso concomitante di cinque o più farmaci), che è stato collegato a effetti collaterali, interazioni farmaco-farmaco e, in alcuni casi, scarsa aderenza al trattamento.

Sebbene nelle persone anziane con diabete di tipo 2 siano raccomandati livelli target individualizzati di HbA1c, gli studi riportano un frequente potenziale eccesso terapeutico. Scopo della presente ricerca era misurare la percentuale di pazienti anziani che sono stati potenzialmente sottoposti a un trattamento intensivo in modo inappropriato (HbA1c <7,0%), hanno fatto presente gli autori. Sono stati valutati anche i fattori associati alla gestione intensiva della glicemia e all'uso di farmaci ipoglicemizzanti associati ad un alto rischio di ipoglicemia (insulina, sulfoniluree e glinidi).

Uno studio osservazionale globale di 3 anni

DISCOVER è un programma che comprende due studi osservazionali prospettici non interventistici della durata di 3 anni, condotto su quasi 16mila soggetti con diabete di tipo 2 che iniziavano una terapia ipoglicemizzante di seconda linea in 38 paesi.

I dati raccolti al basale e durante il follow-up (a 6, 12 e 24 mesi) includevano le informazioni demografiche (come sesso, età, indice di massa corporea e durata del diabete), variabili cliniche (come i livelli di HbA1c) e i trattamenti ipoglicemizzanti di prima e seconda linea. La terapia di prima e di seconda linea si riferivano rispettivamente al primo regime di trattamento in assoluto di un paziente per il diabete di tipo 2 (prima dell'ingresso nello studio) e al secondo regime di trattamento (al basale dello studio).

Lo studio ha valutato i fattori associati a un trattamento intensivo inappropriato o all'uso di farmaci ad alto rischio di ipoglicemia.

Troppi trattamenti intensivi inappropriati

Dei 3.344 pazienti over 65, al basale il 23,5% aveva iniziato una terapia ipoglicemizzante di seconda linea nonostante un livello di HbA1c <7%, ricevendo quindi un trattamento intensificato in modo inappropriato. Al follow–up risultavano controllati in modo stringente il 55,2%, il 54,2% e il 53,5% dei soggetti rispettivamente a 6, 12 e 24 mesi, con percentuali più elevate nei paesi ad alto reddito (come Usa e UK) rispetto a quelli a medio reddito.

Al contrario la percentuale di pazienti trattati con farmaci ad alto rischio era più alta nei paesi a reddito medio rispetto a quelli ad alto reddito, quindi un reddito lordo più elevato è stato associato a maggiori probabilità di trattamenti intensivi inadeguati, ma a minori probabilità di ricevere farmaci ad alto rischio.

«L'uso di farmaci ipoglicemizzanti associati a ipoglicemia in una percentuale sostanziale di questi pazienti è particolarmente preoccupante» hanno commentato gli autori. «I dati di studi precedenti hanno dimostrato che l'ipoglicemia grave è una causa comune di ospedalizzazione tra gli anziani con diabete di tipo 2, più frequente rispetto all’iperglicemia. Considerata l'associazione tra un trattamento intensivo inadeguato e il rischio di ipoglicemia, alcuni medici dovrebbero prendere in considerazione la semplificazione del regime di trattamento (eliminare almeno un antidiabetico o ridurre il dosaggio) in alcuni pazienti più anziani, in linea con quanto raccomandato dall’American Diabetes Association».

Bibliografia

Bongaerts B et al. Inappropriate intensification of glucose-lowering treatment in older patients with type 2 diabetes: the global DISCOVER study. BMJ Open Diabetes Res Care. 2021 May;9(1):e001585.

Tratto da: Pharmastar, Davide Cavaleri, 13 maggio 2021