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Diabete e reni: le novitā dal congresso americano #ADA2021

Il diabete è, insieme all’ipertensione, la principale causa di insufficienza renale terminale che presenta gravi implicazioni prognostiche ed è gravata a sua volta da un altissimo rischio cardiovascolare e da un’alta prevalenza di scompenso cardiaco.

Nel corso di un incontro con la stampa che ha fatto il punto sulle novità emerse dal congresso americano dell’ADA. l’argomento ‘diabete e reni’ è stato presentato dalla professoressa Anna Solini membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Diabetologia e coordinatore del Comitato Didattico; professore associato di Medicina Interna, Università di Pisa –UOC di Medicina Interna I, Universitaria Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.

In termini di nefro-protezione farmacologica, sono emerse importanti conferme a favore degli SGLT2 inibitori, non solo dallo studio SOLOIST, ma anche da un’analisi più dettagliata dell’EMPEROR-Reduced, uno studio condotto con empagliflozin, che aveva dimostrato una significativa riduzione del rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco e di morte cardiovascolare in soggetti con e senza diabete portatori di scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta.

Un’osservazione rilevante emersa da recenti sotto-analisi dello studio EMPEROR è la straordinaria rapidità (già dai primissimi giorni di trattamento) della protezione esercitata nei confronti dello scompenso cardiaco, molto frequente nei pazienti con malattia renale cronica. Anche nei soggetti fragili con scompenso cardiaco si conferma l'effetto nefro-protettivo, con rallentamento della perdita del filtrato glomerulare che si allinea alla perdita fisiologica attesa per età (circa 1 ml/min/anno).

Lo studio FIDELIO, condotto in pazienti con diabete e malattia renale cronica trattati con finerenone (un antagonista non steroideo dei mineralcorticoidi) ha dimostrato, per la prima volta per un farmaco di questa classe, una riduzione significativa della progressione verso l'insufficienza renale terminale, o di una riduzione importante (superiore al 40%) del filtrato glomerulare, o di morte per cause renali. Un altro dato interessante evidenziato in questo gruppo di pazienti è una significativa riduzione di comparsa di fibrillazione atriale, importante disturbo del ritmo cardiaco, frequente nei soggetti diabetici anziani.

All’ADA è stata infine presentata l’edizione aggiornata delle Linee Guida KDIGO (Kidney Disease Improving Global Outcomes). Tra le principali novità: la ‘riabilitazione’ della metformina e un ridimensionamento del ruolo delle diete ipoproteiche nelle persone con diabete e malattia renale cronica. I farmaci fortemente raccomandati per la terapia di questi soggetti sono ACE inibitori/sartani e SGLT2 inibitori.

Tratto da: Pharmastar, 12 luglio 2021