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La steatosi epatica non alcolica uccide più di quanto si pensi

È tra le principali cause di morte delle persone con diabete o obese

Finora è rimasta fuori dal mainstream delle ricerche sulla salute pubblica, eppure la steatosi epatica non alcolica è una malattia molto più diffusa e pericolosa di quanto si possa pensare. Spesso è la causa di morte nelle persone con diabete oppure obese. Tanto che gli autori di uno studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine propongono di sottoporre a screening di routine del fegato tutte le persone a rischio.

L’eccessivo consumo di alcol non è l’unico fattore che danneggia il fegato. Un quarto delle persone adulte nel mondo soffre del cosiddetto “fegato grasso” pur non eccedendo con gli alcolici. L’accumulo di grasso nel fegato, tipicamente associato al diabete o all’obesità, può provocare la fibrosi del tessuto e la cirrosi epatica con danni irreversibili. La malattia progredisce senza sintomi per lungo tempo e la diagnosi generalmente arriva troppo tardi, quando l’unica soluzione possibile è il trapianto.

I ricercatori hanno seguito più di 1.700 pazienti per una media di quattro anni, ricostruendo i tassi di mortalità attribuibili alla malattia epatica. Dai dati è emerso che chi aveva uno stadio avanzato di fibrosi epatica moriva prima degli altri. Questo dato suggerisce che la malattia del fegato possa essere la causa di morte delle persone con diabete molto più di quanto si sia pensato finora. Il monitoraggio delle condizioni del fegato dovrebbe diventare parte della prassi clinica nel trattamento del diabete.

«Finora, molti medici di base e specialisti del diabete hanno ritenuto che, poiché le radici della malattia risiedono nell'insulino-resistenza, se si tratta il diabete ci si sta già occupando del problema.  Ma lo studio dimostra che, anche all'interno di una popolazione diabetica particolarmente obesa, coloro che hanno una fibrosi avanzata muoiono di malattie del fegato. Il solo trattamento del diabete non basta», ha affermato Arun Sanyal, del dipartimento di Medicina Interna della VCU School of Medicine che ha guidato lo studio.

Negli Stati Uniti, si stima che ci siano 2 milioni di persone con fegato grasso e  1,3 milioni di individui steatoepatite non alcolica (la forma più grave della malattia, NASH ) con fibrosi rispettivamente allo stadio tre e quattro. Sulla base dei tassi di mortalità osservati nello studio, circa 40mila di queste persone muoiono ogni anno per il danno al fegato.

Attualmente non esiste alcuna terapia approvata dalla Food and Drug Administration per il trattamento della steatosi epatica non alcolica o della sua versione più avanzata, la steatoepatite non alcolica. I farmaci in grado di bloccare o addirittura di invertire la progressione della fibrosi potrebbero salvare un numero significativo di vite.

«Questa è la prima immagine chiara dei veri tassi di mortalità nelle persone con malattia del fegato grasso non alcolica. E lo studio va a sostegno delle recenti linee guida dell'American Diabetes Association che invitano a iniziare lo screening per le malattie del fegato rendendolo di routine», afferma Sanyal.

Tratto da: Healthdesk, 03 novembre 2021