Elevati livelli di colesterolo residuo aumentano il rischio di arteriopatia periferica
Il potenziale aterogeno del colesterolo delle lipoproteine ricche di trigliceridi, chiamate anche colesterolo residuo, viene sempre più riconosciuto. Il colesterolo residuo elevato è associato ad un aumento del rischio di infarto miocardico e ictus ischemico. Recentemente, Wadstrom e colleghi hanno testato l'ipotesi che il colesterolo residuo elevato sia anche associato ad un aumento del rischio di arteriopatia periferica (PAD). I ricercatori hanno studiato 106.937 individui del Copenhagen General Population Study reclutati nel periodo 2003-15. In 15 anni di follow-up, in 1.586 pazienti è stata diagnosticata la PAD, in 2.570 infarto miocardico e in 2.762 ictus ischemico. Hanno anche valutato 13.974 individui del Copenhagen City Heart Study reclutati nel 1976-78. Con un follow-up fino a 43 anni, in 1033 è stata diagnosticata la PAD, in 2236 infarto miocardico e in 1976 ictus ischemico. Il colesterolo residuo è stato calcolato da un profilo lipidico standard. Le diagnosi provenivano dai registri sanitari nazionali danesi. Nel Copenhagen General Population Study, i livelli elevati di colesterolo residuo erano associati a un rischio più elevato di PAD, fino a un hazard ratio (HR) aggiustato di 4,8 (intervallo di confidenza 95% 3,1-7,5) per individui con livelli ≥1,5 mmol/L (58 mg/dL) vs <0,5 mmol/L (19 mg/dL). I risultati corrispondenti sono stati 4,2 (2,9-6,1) per l'infarto miocardico e 1,8 (1,4-2,5) per l'ictus ischemico. Nel Copenhagen City Heart Study, gli HR corrispondenti erano 4,9 (2,9-8,5) per PAD, 2,6 (1,8-3,8) per infarto miocardico e 2,1 (1,5-3,1) per ictus ischemico. Gli autori concludevano che un elevato livello di colesterolo residuo è associato a un rischio cinque volte maggiore di PAD nella popolazione generale, superiore a quello dell'infarto miocardico e dell'ictus ischemico.
Fonte: Wadstrom et al 10.1093/eurheartj/ehab705.
Tratto da: Cardiolink, 05novembre 2021