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Diabete e parodontite: legame a doppio senso

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete i consigli e le indicazioni a dentisti e pazienti su come prevenire e gestire la parodontopatia diabetica.

“Chi ha diabete, ovvero circa 4 milioni in Italia, rischia la perdita di denti e le gengive infiammate possono essere un indizio di diabete in soggetti a cui non è ancora stato diagnosticato”.

A ricordarlo in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domenica 14 novembre è la SIdP che insieme alla Associazione Medici Diabetologi (AMD) ha recentemente presentato un protocollo per un corretto screening e sulle modalità di prevenzione e gestione dell’infiammazione gengivale.

SIdP che richiama l’attenzione degli odontoiatri verso la parodontopatia diabetica ma anche dei medici di famiglia e farmacisti.

A proporre una mini giuda mini-guida informativa per pazienti e dentisti in occasione della Giornata del Diabete è Straumann Group raccogliendo indicazioni da ricerche scientifiche.

Questi i punti evidenziati:

Diabete e parodontite: una relazione a doppio senso

Il diabete è una malattia caratterizzata da un eccesso di zuccheri (glucosio) nel sangue, mentre la parodontite è una malattia infiammatoria delle gengive. Entrambe sono croniche e diffuse, oltre ad essere inaspettatamente legate tra loro: le persone con parodontite, infatti, hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete, mentre i pazienti con diabete hanno tre volte più probabilità di soffrire di malattie parodontali.

Il legame tra diabete e parodontite in pillole

Dove risiede il legame tra le due malattie? Con la parodontite aumenta lo stato infiammatorio delle gengive, un fattore che si lega alla produzione nella saliva di proteine contenenti glucosio che incrementano i livelli di glicemia nel sangue. Oltre a ciò, nei soggetti con parodontite il controllo glicemico scarseggia e si verificano livelli maggiori di resistenza all’insulina. D’altro canto, il diabete può avere un impatto importante sulla prevalenza, progressione e gravità della parodontite: nel paziente diabetico si ha un’alterazione della risposta immunitaria che porta ad una maggiore riproduzione di batteri nel cavo orale, che peggiorano la malattia parodontale. L’eccessiva quantità di zuccheri nel sangue, inoltre, aumenta l’infiammazione e deteriora i tessuti, compresi quelli della bocca.

I rischi: cuore, reni e occhi

Le persone che soffrono sia di diabete che di parodontite sono soggetti maggiormente propensi a sviluppare alcune condizioni mediche di seria entità. Tra queste, malattie cardiovascolari (+22% in 10 anni), malattie renali croniche (+41% in 10 anni) e retinopatia, fino ad arrivare ad un maggior rischio di mortalità.

Donne, attenzione

Le donne con parodontite necessitano di essere maggiormente controllate: alcuni studi hanno dimostrato che hanno maggiori probabilità di sviluppare il diabete gestazionale durante la gravidanza.

La buona notizia: migliorare si può

Il trattamento della parodontite può migliorare la condizione di un paziente diabetico, riducendo in modo significativo i valori di HbA1c (emoglobina glicata, che consente di verificare l’andamento medio della glicemia) già dai tre mesi successivi alla cura. Anche i livelli glicemici in regola possono a loro volta favorire una salute orale migliore.

Diabete e impianti

Si stima che ogni anno oltre 2,5 milioni di italiani debbano ricorrere a un impianto dentale, un numero elevato che crescerà sempre di più e che deve tenere conto dei soggetti più fragili, come i diabetici. Perché? Da recenti studi, è stato dimostrato che una condizione di glicemia instabile può incidere negativamente sul processo di integrazione dell’impianto nella bocca, compromettendo la formazione ossea e il riassorbimento. Anche per questo motivo, è importante affidarsi ad esperti che sappiano consigliare soluzioni di alta qualità: un esempio è la superficie idrofila chimicamente attiva di Straumann , che in uno studio clinico ha dimostrato una percentuale di sopravvivenza del 100% 16 settimane dopo l’inserimento dell’impianto in pazienti diabetici, facendo tornare loro il sorriso. 

Cosa devono fare i professionisti

È importante sapere che dentisti e diabetologi hanno un ruolo fondamentale per la prevenzione e cura e dovrebbero fare squadra, ad esempio sensibilizzando i pazienti sull’associazione tra le due malattie e invitando a visite più frequenti e strutturate. Tramite l’analisi di denti e gengive, inoltre, il dentista potrebbe notare sintomi di diabete e dovrebbe consigliare esami del sangue e visite specialistiche.

Cosa devono fare i pazienti

Fattori fondamentali che possono aiutare la salute e la prevenzione di parodontite e diabete sono: attività fisica e sport, un’igiene orale e regolari visite dagli specialisti, e un’alimentazione sana ed equilibrata ricca di calcio, pesce, frutta, verdura. Tra i cibi con più benefici, da ricordare gli agrumi che combattono l’infiammazione e le cipolle che hanno proprietà antibatteriche. In generale, infine, è sempre bene affidarsi al consiglio dei professionisti.

Tratto da: Odontoiatria33, 16 novembre 2021