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L’obesità aumenta il rischio di parodontite. Colpa dell’infiammazione

È stato ricostruito passaggio per passaggio il percorso che porta dall’obesità alla parodontite. Il sovrappeso aumenta i livelli di infiammazione, l’infiammazione provoca una produzione eccessiva di alcune cellule immunitarie da cui hanno origine gli osteoclasti che danneggiano l’osso del dente.

Obesità, infiammazione cronica, parodontite. Sono i tre passaggi di un processo, finora solo sospettato ma non ricostruito nel dettaglio, che parte dal sovrappeso e finisce con la malattia dentale che consuma la struttura ossea che sostiene i denti. Secondo uno studio apparso sul Journal of Dental Research, l’eccessiva infiammazione dovuta all’obesità provocherebbe alcune disfunzioni del sistema immunitario che a loro volta comprometterebbero la salute di denti e gengive. Più specificatamente: il processo infiammatorio scatenato dal sovrappeso causa un aumento del numero di specifiche cellule immunitarie chiamate “cellule soppressorie di derivazione mieloide” che hanno il compito di regolare la funzione immunitaria.

Queste cellule si formano nel midollo osseo e si sviluppano differenziandosi in cellule di vario tipo, tra cui gli osteoclasti, cellule che erodono la matrice ossea assicurando la rigenerazione e il rimodellamento del tessuto osseo.

Quando proliferano in maniera eccessiva possono arrivare a consumare le ossa, comprese quelle che si trovano sotto le gengive.

I ricercatori dell’Università di Buffalo hanno scoperto per l’appunto che l’obesità porta a una eccessiva produzione di osteoclasti e che queste cellule finiscono per corrodere l’osso che sostiene i denti provocando la parodontite. L’esperimento rivelatore è stato condotto su due gruppi di topi che hanno seguito diete differenti per 16 settimane: il primo gruppo ha seguito un regime alimentare a basso contenuto di grassi (con solo il 10 per cento delle calorie provenienti da grassi), il secondo gruppo è stato alimentato con una dieta ricca di grassi (con il 45 per cento dell’apporto energetico proveniente da grassi).

Alla fine delle 16 settime gli animali che avevano consumato elevate quantità di grassi erano diventati obesi, avevano livelli di infiammazione elevati e mostravano un aumento delle celle soppressorie di derivazione mieloide nel midollo osseo e nella milza rispetto al gruppo che aveva seguito la dieta povera di grassi. Gli animali obesi avevano anche sviluppato un numero significativamente maggiore di osteoclasti e avevano perso porzioni maggiori di osso alveolare (l'osso che mantiene i denti in posizione).

Non solo: nei topi obesi era particolarmente elevata l’espressione di 27 geni associati alla formazione degli osteoclasti. Insomma, tutto torna: l’obesità, provoca l’infiammazione, l’infiammazione aumenta gli osteoclasti, gli osteoclasti erodono il parodonto.

«Sebbene esista una chiara relazione tra il grado di obesità e la malattia parodontale, i meccanismi alla base dei collegamenti tra queste condizioni non sono stati completamente compresi. Questa ricerca suggerisce che l’aumento delle cellule soppressorie di derivazione mieloide causato dall'obesità che poi diventano osteoclasti è legata all'aumento della distruzione dell'osso alveolare. Presi insieme, questi dati vanno a sostegno della tesi secondo cui l'obesità aumenta il rischio di perdita ossea parodontale», afferma Kyuhwan Kwack, dell’Università di Buffalo a capo dello studio.

Tratto da: Healthdesk, 18 novembre 2021