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La lista nera Prescrire dei farmaci da evitare. Focus sui medicinali per tosse e raffreddore

Farmaci da evitare perché gli svantaggi superano gli effetti positivi. Sono quelli che finiscono nella lista nera dell’ong francese Prescrire, un’associazione indipendente che dal 2010 analizza il rapporto rischi–benefici dei medicinali in commercio nell’Unione Europea, pubblicando ogni anno una lista aggiornata. Prescrire ha appena pubblicato la lista aggiornata per il 2022 che contiene 105 farmaci che, a parere dell’Ong, andrebbero ritirati.

Fenfluramina

A rientrare nella lista c’è La fenfluramina (Fintepla), una vecchia anfetamina che era stata ritirata nel 1997, ma che è stata recentemente autorizzata per il morbo di Dravet, una forma rara e grave di epilessia infantile. Prescrire ricorda però che era stato ritirato dal mercato a causa del rischio di ipertensione arteriosa polmonare e malattia della valvola, e per questo sconsiglia di usarlo.

Ulipristal

Altro rientro: ulipristal 5 mg, che per Prescrire è “da scartare in ogni circostanza”. Ulipristal 5 mg (Esmya), utilizzato nei fibromiomi uterini, ha un rapporto beneficio-rischio sfavorevole perché espone le persone a gravi danni al fegato, giustificando talvolta il trapianto di fegato. Nel marzo 2020, l’autorizzazione all’immissione in commercio europea per Esmya era stata sospesa, ma poi ulipristal 5 mg è stato nuovamente autorizzato, e da qui il suo ritorno alla revisione del 2022 dei farmaci da escludere.

Rimedi per raffreddore e tosse

Rimangono in lista farmaci di uso comune, come i decongestionanti orali (Dolirhume, Actifed range, Humex Cold, ecc.), giudicati “di scarsa utilità nei raffreddori” e associati a “un reale rischio cardiovascolare”. Sconsigliati anche i medicinali contro il mal di gola (Maxilase, Thiovalone, ecc.) e la tosse (Toplexil, Biocalyptol, ecc.). “Il paracetamolo, controllandone il dosaggio, è l’opzione migliore” scrive Prescrire. Il Maxilase, in particolare, “enzima la cui efficacia non è dimostrata oltre a quella di un placebo nel mal di gola, espone le persone a disturbi cutanei o allergici a volte gravi, tra cui: orticaria, prurito, angioedema, eruzioni maculopapulose, eritema”.

Antinfiammatori da evitare

Prescrire punta il dito anche contro diversi farmaci antinfiammatori, come il diclofenac (Voltaren) e di quelli che terminano con “coxib”, che hanno molti più effetti collaterali rispetto ad altre molecole disponibili. Il cerotto alla capsaicina (Qutenza), non si è dimostrato utile ed è soggetto a irritazioni cutanee e persino ustioni.

Medicinali per il diabete

Nella cura del diabete ci sono nuove molecole, i cui effetti collaterali non sono trascurabili. Le gliptine (Galvus, Januvia, Onglyza, ecc.) causano, ad esempio, gravi reazioni di ipersensibilità e favoriscono infezioni delle vie urinarie, pancreatiti o ostruzioni intestinali.

I farmaci ritirati dalla lista

Alcuni farmaci invece sono stati ritirati dalla black list, perché nel frattempo ritirati dalla commercializzazione. Tra questi, attapulgite (Actapulgite, e in combinazione in Gastropulgite); la combinazione a dose fissa di estrogeno equino coniugato + bazedoxifene (Duavive); la combinazione di prednisolone + dipropilenglicole salicilato (nel prodotto Cortisal). Anche Gliflozine, ciclosporina collirio e cimetidina sono stati ritirati dalla lista Prescrire dei farmaci da escludere, nonostante il loro profilo di effetti collaterali molto pesante. Alcuni dati che mostrano l’efficacia sui criteri clinici hanno infatti portato a cambiare il rapporto tra vantaggi e svantaggia a favore dei primi.

Le glifozine

Le gliflozine (canagliflozin, dapagliflozin, empagliflozin, ertugliflozin) sono autorizzate in varie situazioni: diabete di tipo 1 o di tipo 2, insufficienza cardiaca, insufficienza renale cronica. Il rapporto rischi/benefici di tutte le gliflozine è generalmente sfavorevole nella prevenzione delle complicanze del diabete di tipo 1 o di tipo 2. Tuttavia, alcuni dati hanno mostrato una riduzione della mortalità totale con dapagliflozin, in pazienti con insufficienza renale moderata o grave, la maggior parte dei quali erano diabetici. Prescrire riporta anche il ridotto rischio di malattia renale allo stadio terminale dopo 3 anni con canagliflozin in pazienti con nefropatia diabetica, ma con un rischio significativamente aumentato di chetoacidosi. In alcuni pazienti ostacolati dall’insufficienza cardiaca nelle loro attività fisiche nonostante la terapia ottimizzata, con o senza diabete associato, dapagliflozin ha ridotto la frequenza delle complicanze gravi dell’insufficienza cardiaca, ma senza una forte evidenza di un effetto sulla mortalità.

Ciclosporina

Le gocce oculari di ciclosporina sono state autorizzate per la prima volta negli occhi asciutti con cheratite grave (sotto il nome di Ikervis). In questa situazione, non ha dimostrato efficacia clinica oltre a quella di un placebo, sebbene esponga a rischi sproporzionati. Ma i colliri alla ciclosporina sono stati autorizzati anche nelle forme gravi di cheratocongiuntivite primaverile, una forma rara di allergia stagionale grave (sotto il nome di Verkazia), una situazione in cui a volte è un’opzione quando non è auspicabile continuare con colliri a base di corticosteroidi.

Cimetidina

La cimetidina (Cimetidine Mylan o altro), un antistaminico H2 autorizzato in vari disturbi gastroesofagei, espone all’accumulo e all’aumento degli effetti collaterali dose-dipendenti di un gran numero di farmaci, quando ad esso associati. Tuttavia, alla fine del 2021, in Francia, a causa dell’indisponibilità di ranitidina, la cimetidina era l’unico antistaminico H2 in una forma adatta all’uso da parte dei bambini con malattia da reflusso gastroesofageo complicata da esofagite. È un’alternativa all’omeprazolo.

Tratto da: Il Salvagente, Lorenzo Misuraca, 12 dicembre 2021