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Gli errori più comuni nell’alimentazione

Siamo la culla della dieta mediterranea e un modello di alimentazione sana in tutto il mondo. Tuttavia, anche qui in Italia commettiamo molti errori a tavola. I nostri pasti sono spesso sbilanciati, troppo o troppo poco calorici, e in alcuni casi preferiamo utilizzare internet rispetto al rivolgerci a uno specialista.

Insieme alla dott.ssa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Arese, scopriamo insieme quali sono gli errori più comuni che facciamo a tavola, specie se abbiamo come obiettivo il perdere peso.

Eliminare totalmente i carboidrati

Purtroppo è ancora opinione diffusa che eliminare i carboidrati dalle nostre diete sia la maniera più veloce per perdere i chili in eccesso.

Tuttavia, in questo modo, stiamo privando il corpo di micronutrienti essenziali, fibre e vitamine del gruppo B. Eliminare i carboidrati dalla propria dieta è del tutto inutile e controproducente a meno che non si segua un regime specifico, e lo si faccia sotto la guida di un esperto, come ad esempio nel caso di una dieta chetogenica.

Contare le calorie

Valutare gli alimenti in base alle calorie è inutile senza considerare altri valori nutrizionali e le effettive esigenze di ogni organismo. Tuttavia, per perdere peso, ma in generale per assicurarci una corretta alimentazione, è necessario valutare la qualità nutrizionale di ciò che mangiamo, dell’apporto di zuccheri, grassi e carboidrati.

Infine, dobbiamo capire di quanti e quali nutrienti il nostro corpo abbia effettivamente bisogno. Chi ha uno stile di vita particolarmente sedentario avrà sicuramente bisogno di meno calorie, e quindi meno quantità di cibo rispetto a chi ha una vita più attiva.

Saltare i pasti

Questa cattiva abitudine, specie se non monitorata, rappresenta un fattore di rischio per disturbi alimentari, ma non solo: può alterare il metabolismo e può portare, paradossalmente, a un aumento dell’apporto calorico al pasto successivo.

Un pasto unico o tanti spuntini sono scelte generalmente errate e potenzialmente inutili nel caso in cui si voglia ottenere un dimagrimento.

Considerare contorni legumi e patate

Questo è un errore molto comune ed è una conseguenza delle cosiddette diete fai da te.

Utilizzare ceci, fagioli, patate o piselli al posto della verdura o come contorno non permette di seguire un’alimentazione bilanciata. I legumi, infatti, sono fonti di proteine e carboidrati, e dovrebbero essere utilizzati come sostituti di alimenti altamente proteici come carne, pesce, uova o formaggi.

Le patate, invece, sono carboidrati, e andrebbero mangiate come alternative di pane o pasta.

Le verdure sono essenziali e imprescindibili a ogni pasto: le fibre che contengono contribuiscono a un maggiore senso di sazietà, riducono l’assorbimento degli zuccheri, favoriscono il transito intestinale e rappresentano nutrimento essenziale della flora batterica intestinale.

Non bere a sufficienza

Sappiamo tutti che l’acqua è una preziosa alleata per il benessere del nostro organismo: mantenere le cellule idratate permette loro di svolgere correttamente le loro funzioni vitali.

Bere molto, di per sé, non fa dimagrire, ma aiuta a sentirsi pieni più velocemente e, di conseguenza, a sentire meno fame.

Inoltre, bere circa 1,5 l, 2 l di acqua al giorno permette di evitare di scivolare verso succhi di frutta zuccherati e bevande gassate, che potrebbero influire sulla dieta.

Non assumere abbastanza acidi grassi

I grassi sono fondamentali per la nostra salute. Solo per citare alcune delle loro importanti funzioni, hanno un ruolo nella coagulazione del sangue e nel corretto funzionamento del sistema cardiovascolare e immunitario, oltre a costituire una eccellente riserva di energia.

Eliminare i lipidi dalla nostra dieta è assolutamente da evitare: ciò che si può fare è prediligere grassi “buoni”, di origine vegetale, come quelli ricavati dall’olio d’oliva, dal pesce azzurro, dalla frutta secca, dall’avocado, ed evitando i prodotti industriali, spesso ricchi di zuccheri aggiunti.

Prediligere cibi “light”

Per poter essere definiti tali, gli alimenti “light” devono avere il 30% in meno dell’apporto calorico della versione del prodotto di partenza. Tuttavia, andrebbe confrontata attentamente l’etichetta di entrambi i prodotti, per assicurarsi che non vi siano aggiunti, ad esempio, zuccheri o grassi idrogenati. Meno calorico non sempre corrisponde a più sano.

Chiedere consiglio a Internet al posto di uno specialista

Internet è una risorsa inestimabile, ne siamo tutti consapevoli.

Tuttavia, sono molte le persone che si affidano al web per definire il proprio regime alimentare. Difficilmente ciò che si trova in Internet risponderà esattamente ai bisogni alimentari del singolo individuo: cercare diete fantasiose e fai da te è assolutamente da evitare.

Nella migliore delle ipotesi queste diete non servono a nulla, nella peggiore, al di là del portare eventuale aumento di peso, possono provocare scompensi nutrizionali.

Affidarsi a uno specialista è la carta vincente se si ha come obiettivo il raggiungimento del peso forma, o di una migliore condizione di salute in generale.

Tratto da: Humanitas Salute, 13 marzo 2022