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Mia figlia con diabete di tipo 1 trascorrerā un anno negli Usa: come devo regolarmi?

Mia figlia a giugno partirà per gli Stati Uniti per un anno di studio all’estero. Soffre di diabete tipo 1 da 12 anni e usa un microinfusore con sensore Cgm (monitoraggio continuo della glicemia). La mia domanda è: posso mettere tutto il materiale in valigia, con rispettive fatture di forniture e lettera del diabetologo? Finora ho ricevuto pareri discordanti. Inoltre l’Azienda sanitaria locale mi nega il materiale annuale in anticipo: esiste un protocollo specifico che invece obbliga a fornirlo?

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Risponde Stefano Masi, diabetologo ASL Salerno e ASL Napoli 3 Sud, presidente Associazione medici diabetologi Regione Campania (VAI AL FORUM)

In Italia l’organizzazione sanitaria varia da Regione a Regione ma, da quanto mi risulta, la fornitura di materiale di consumo per microinfusori e sensori viene erogata e fornita ogni tre mesi e non può essere fornita per un anno intero anticipatamente, nonostante ci sia un piano terapeutico redatto dal proprio diabetologo di riferimento valido per un anno. Pertanto si pone la necessità di organizzarsi in tempo utile per far recapitare a sua figlia il materiale di consumo mediante corriere. Prima di partire bisogna assicurarsi di portare tutto il necessario per affrontare con serenità anche eventuali imprevisti, come guasti tecnici dei dispositivi, e avere sempre a disposizione sia penne di insulina ad azione rapida e lenta, sia un sistema di monitoraggio glicemico alternativo (glucometro).

Microinfusore e metal detector

Le trasmetto ora alcune informazioni di carattere generale per la gestione del microinfusore durante i viaggi aerei. È necessario, in aeroporto, portare sempre con sé la certificazione del proprio diabetologo di riferimento e la documentazione da cui si evince che sua figlia è portatrice di un dispositivo medico, con indicazione del numero identificativo del microinfusore. In aeroporto si può indossare il microinfusore per passare sotto il normale metal detector, perché il micro resiste alle comuni scariche elettrostatiche e interferenze elettromagnetiche delle apparecchiature aeroportuali. Vanno evitati i raggi X utilizzati per ispezionare i bagagli e i full body scanner, come raccomandano la maggior parte dei produttori di microinfusori.

Bagaglio a mano

Bisogna evitare di mettere insulina e sensori nel bagaglio da stiva, perché la temperatura potrebbe essere particolarmente bassa e spesso sotto lo zero. Va sempre utilizzato un bagaglio a mano per gestire contrattempi o ritardi e per avere sempre a disposizione tutto il necessario durante gli scali aerei, considerando anche i disagi di eventuali perdite del bagaglio da stiva: set infusionali, batterie di ricambio e cartucce per la pompa da insulina, penne di insulina ad azione rapida e ad azione lenta, sensori, materiale per esecuzione del test della glicemia capillare durante il volo, in cui il valore, in genere, va controllato con una frequenza maggiore (glucometro, strisce di test, dispositivi pungidito, batterie di riserva del glucometro), kit per il rilevamento dei chetoni, kit per la disinfezione della cute (alcol e garze/cotone idrofilo), medicazioni e cerotti, alimenti a base di zucchero per correggere una possibile ipoglicemia (per esempio caramelle, glucosio in tavolette o in forma liquida, gelatine di frutta, succo di frutta e/o snack) e, infine, il numero verde dell’azienda produttrice del microinfusore.

Contatti con il diabetologo

Concludendo, il diabetologo di riferimento di sua figlia potrà fornirle tutte le indicazioni relative all’erogazione del materiale di consumo valide nella sua Regione di residenza e altre informazioni per gestire al meglio il viaggio. Durante il soggiorno all’estero è auspicabile mantenere sempre i contatti, via mail, con lo stesso diabetologo. Le ricordo infine che negli Usa è fortemente raccomandato avere un’assicurazione sanitaria privata.

Tratto da: Corriere della Sera Salute, 16 aprile 2022