Cuore: i fattori di rischio e la prevenzione
Il cuore rappresenta il muscolo principale del nostro corpo, attraverso la contrazione e il rilascio, esso distribuisce in maniera uniforme in tutto l’organismo il sangue che trasporta l’indispensabile ossigeno per nutrire tutti i tessuti e rimuovere le scorie e i rifiuti metabolici.
Il ruolo del cuore è di vitale importanza e richiede la massima attenzione; tuttavia, spesso uno stile di vita poco salutare espone la salute cardiaca a vari rischi.
Vediamo con la dottoressa Letizia Bertoldi, cardiologa dell’Unità Operativa di Cardiologia Clinica, Interventistica e Unità di Cura Coronarica di Humanitas, come tenere sotto controllo la salute cardiovascolare e le strategie di prevenzione adottabili.
Cuore: l’importanza della prevenzione
Nonostante le soluzioni mediche e chirurgiche nel campo della cardiologia siano sempre più efficaci, la prevenzione rimane il primo passo fondamentale contro le malattie cardiache. La prevenzione cardiovascolare si distingue in due categorie:
- Prevenzione primaria. La prevenzione primaria è quella che viene adottata da persone sane, senza malattie cardiache pregresse, ed è necessaria a evitare che queste patologie insorgano. Questa prevenzione è particolarmente importante per coloro che presentano familiarità con patologie cardiache o altri fattori di rischio legati allo stile di vita. È consigliabile che uomini e donne adottino queste pratiche sin dalla giovane età.
- Prevenzione secondaria. La prevenzione secondaria coinvolge persone che hanno già subito un infarto o altre patologie cardiache, e sono quindi considerati cronici dal punto di vista clinico.
Le strategie preventive si basano principalmente sull’adozione di abitudini di vita salutari volte a modificare alcuni fattori di rischio, e sull’esecuzione regolare e appropriata di controlli periodici per monitorare la salute cardiaca.
Quali sono i fattori di rischio per la salute del cuore?
I fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari possono essere classificati in due categorie: non modificabili e modificabili.
I fattori non modificabili sono quelli che non possono essere influenzati e comprendono:
- Familiarità: avere parenti stretti con malattie cardiovascolari aumenta il rischio di svilupparle.
- Età: il rischio di malattie cardiovascolari aumenta con l’avanzare dell’età.
- Sesso: nelle femmine in età giovanile e fertile, vi è una maggiore protezione contro l’aterosclerosi e l’infarto rispetto ai maschi. Tuttavia, dopo la menopausa, il rischio diventa simile.
I fattori di rischio modificabili, che spesso sono correlati tra loro, sono quelli su cui è possibile intervenire adottando stili di vita più sani. Questi includono:
- Ipercolesterolemia: un’elevata concentrazione di colesterolo e altri grassi nel sangue aumenta il rischio di sviluppare aterosclerosi, un processo degenerativo delle arterie che è alla base di diverse malattie cardiovascolari come l’infarto, l’ictus e la claudicatio intermittens.
- Ipertensione arteriosa: un’elevata pressione sanguigna aumenta la probabilità di sviluppare aterosclerosi e provoca un aumento del lavoro del cuore, il che nel tempo può portare a un malfunzionamento cardiaco.
- Diabete: livelli elevati di glucosio nel sangue danneggiano le arterie e favoriscono l’aterosclerosi. Inoltre, il diabete è spesso associato all’ipertensione arteriosa.
- Fumo: il fumo di sigaretta è associato a danni cronici ai vasi arteriosi, tra cui perdita di elasticità e lesioni alle pareti che possono favorire l’insorgenza di aterosclerosi. Inoltre, il fumo contribuisce all’ipertensione e danneggia il colesterolo “buono”, favorendo l’aumento del colesterolo “cattivo”.
- Alimentazione scorretta: una dieta ad alto contenuto calorico e ricca di grassi può aumentare i livelli di colesterolo e altri grassi nel sangue. Inoltre, un’eccessiva assunzione di sodio può contribuire all’ipertensione arteriosa. L’abuso di alcolici non solo aumenta la pressione sanguigna, ma danneggia anche il cuore. Una dieta sbilanciata può inoltre rendere difficile mantenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue, favorendo il sovrappeso e l’obesità.
- Obesità e sovrappeso: rappresentano un altro fattore di rischio significativo. Il peso corporeo elevato comporta un maggiore sforzo per il cuore e aumenta il rischio di ipertensione e diabete. In particolare, l’accumulo di grasso nella regione addominale è particolarmente pericoloso per la salute cardiovascolare.
- Sedentarietà: uno stile di vita sedentario può favorire l’insorgenza di sovrappeso e obesità. Al contrario, l’esercizio fisico regolare, soprattutto di tipo aerobico, migliora la capacità del cuore di pompare sangue, contribuisce a mantenere la pressione arteriosa sotto controllo e ha effetti positivi sull’umore, contrastando i fattori di stress.
- Stress: lo stress cronico è un altro fattore che può portare all’ipertensione e può influenzare la progressione delle placche aterosclerotiche nelle arterie coronarie, aumentando il rischio di eventi cardiovascolari come l’infarto.
Prevenzione primaria: cosa fare
La prevenzione si mette in pratica adeguando lo stile di vita, così da andare a incidere positivamente sui fattori di rischio modificabili di cui abbiamo parlato.
In particolare, alcune buone abitudini includono:
- Seguire un’alimentazione corretta e bilanciata, preferibilmente basata sulla dieta mediterranea, che include una varietà di alimenti come vegetali, cereali, legumi, pesce e carni magre. Questa dieta dovrebbe essere povera di sale e limitare il consumo di carne rossa, cibi grassi, fritti e dolci. È consigliabile utilizzare l’olio extravergine d’oliva come condimento.
- Evitare il fumo o smettere di fumare, eventualmente con il supporto dei centri antifumo specializzati.
- Monitorare regolarmente il colesterolo e la pressione arteriosa.
- Controllare la glicemia o, nel caso di diabete, seguire attentamente le terapie prescritte dal medico.
- Mantenere uno stile di vita attivo, praticando regolarmente attività fisica aerobica come correre, camminare, nuotare o andare in bicicletta almeno tre volte alla settimana per 45 minuti, compatibilmente con l’età e lo stato di salute generale.
- Raggiungere e mantenere un peso corporeo salutare. È possibile calcolare l’indice di massa corporea (BMI) dividendo il peso in chilogrammi per l’altezza in metri al quadrato. Un BMI inferiore a 25 indica un peso ideale, mentre un valore superiore a 25 suggerisce sovrappeso o obesità. In caso di necessità, è consigliabile chiedere aiuto medico per raggiungere il peso ideale.
- Limitare le situazioni stressanti, specialmente se prolungate nel tempo, e ricorrere a un supporto specialistico nei casi più gravi.
Tratto da: Humanitas Salute, 27 settembre 2024