Diabete 2: nuove evidenze globali sul rischio per consumo di carne
Lo studio ha mostrato che l'assunzione di carne rossa non processata, carne processata e pollame è collegata a un aumento del rischio di sviluppare la malattia.
Un recente studio della rivista Lancet Diabetes and Endocrinology esamina come il consumo di diversi tipi di carne possa aumentare il rischio di diabete di tipo 2 (T2D). Lo studio ha mostrato che l'assunzione di carne rossa non processata, carne processata e pollame è collegata a un aumento del rischio di diabete. In particolare, la carne processata ha dimostrato il più alto rischio relativo, con un aumento del 15% per ogni 50 grammi consumati al giorno. Anche il consumo di carne rossa non processata ha comportato un aumento del rischio del 10% per ogni 100 grammi giornalieri, mentre per il pollame l'incremento del rischio è stato leggermente inferiore, pari all'8% per 100 grammi al giorno.
Metodologia e risultati principali
Studi precedenti avevano già segnalato un rischio aumentato di T2D associato al consumo di carne lavorata e carne rossa non lavorata. Tuttavia, le differenze negli approcci di valutazione e interpretazione dei dati impedivano ai ricercatori di trarre conclusioni definitive su questa associazione.
Lo studio, condotto su quasi 2 milioni di partecipanti a livello globale, ha utilizzato dati individuali da 31 coorti in 20 Paesi, con una rigorosa armonizzazione dei dati per evitare eterogeneità nelle analisi. I partecipanti avevano un'età minima di 18 anni e nessuna diagnosi di diabete al momento dell'inclusione. Per ogni tipo di carne, sono stati stimati hazard ratio (HR) e intervalli di confidenza al 95% (CI) a livello di coorte. I potenziali fattori confondenti, come l'indice di massa corporea (BMI), sono stati aggiustati nell'analisi. Per identificare potenziali fonti di eterogeneità, è stata condotta una meta-analisi a effetti casuali con meta-regressione.
Durante un follow-up mediano di 10 anni, sono stati identificati oltre 107.000 nuovi casi di diabete di tipo 2. Sebbene l'associazione tra consumo di carne e rischio di diabete fosse chiara in America, Europa e Pacifico occidentale, i dati per altre regioni, come il Mediterraneo orientale e l'Asia meridionale, hanno mostrato risultati meno certi.
Implicazioni per la salute pubblica
Questo studio rappresenta la più ampia indagine condotta finora sull'associazione tra diversi tipi di carne e il rischio di diabete di tipo 2, sottolineando la necessità di limitare il consumo di carne, specialmente quella processata. I risultati supportano l'idea che ridurre il consumo di carne rossa non lavorata e di carne lavorata potrebbe apportare benefici alla salute pubblica riducendo l'incidenza del diabete di tipo 2.
Questi risultati forniscono un importante supporto per le raccomandazioni nutrizionali che promuovono la riduzione del consumo di carne, in particolare quella processata, per mitigare il rischio di diabete. Lo studio ha inoltre suggerito che sostituire la carne processata con carne rossa non processata o pollame può ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Tuttavia, le associazioni con il pollame sono meno consistenti, richiedendo ulteriori ricerche per chiarire l'effetto di questo alimento.
I risultati dovrebbero orientare le future politiche sanitarie, incoraggiando scelte alimentari che migliorino sia la salute umana che la sostenibilità ambientale.
Tratto da: Doctor33, 04 ottobre 2024