Gli agonisti di GLP-1 potrebbero difendere i pazienti dai tumori correlati all'obesitā
Una terapia con agonisti del recettore GLP-1 sembrerebbe offrire ai pazienti affetti da obesità e diabete una certa protezione dal rischio di insorgenza di tumori correlati all'obesità, in particolare quello del colon-retto, rispetto agli inibitori della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4), secondo i risultati di un ampio studio osservazionale, presentato in una conferenza stampa pre-apertura del congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO), che prenderà il via a Chicago il 30 maggio.
«Questo studio suggerisce un'ipotesi interessante: i farmaci agonisti di GLP-1, sempre più popolari nel trattamento del diabete e dell'obesità, potrebbero offrire un qualche beneficio nella riduzione del rischio di sviluppo di un tumore. Vedo molti pazienti con obesità e, dato il chiaro legame tra cancro e obesità, è importante definire il ruolo clinico di questi farmaci nella prevenzione del cancro. Anche se questo studio non stabilisce un nesso causale, suggerisce che questi farmaci potrebbero avere un effetto a livello di prevenzione. Sono necessarie ulteriori ricerche per convalidare questi risultati, anche in pazienti che non presentano diabete» ha commentato Robin Zon, presidente dell'ASCO.
«Nonostante l'obesità sia ormai riconosciuta, negli Stati Uniti e nel mondo, come una causa sempre più importante di cancro, non esistono farmaci che abbiano dimostrato di ridurre il rischio di tumore associato all'obesità. Il nostro studio inizia a colmare questa lacuna valutando gli agonisti del recettore GLP-1, farmaci relativamente nuovi, ma ampiamente prescritti nel trattamento del diabete, dell'obesità e delle condizioni correlate. I nostri risultati suggeriscono che questi farmaci potrebbero ridurre in parte la probabilità di sviluppare alcuni tipi di cancro – soprattutto quelli del colon e del retto – e diminuire i tassi di mortalità per tutte le cause. Questi dati sono rassicuranti, ma sono necessari ulteriori studi per dimostrare il nesso di causalità», ha dichiarato l’autore principale del lavoro, Lucas A. Mavromatis, della NYU Grossman School of Medicine di New York.
Caratteristiche dei pazienti e metodologia dello studio
Si tratta di un ampio studio osservazionale retrospettivo, finanziato dal National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases dei National Institutes of Health, che aveva l'obiettivo di valutare l’impatto degli agonisti di GLP-1 sul rischio di insorgenza di 14 diversi tipi di tumore correlati all'obesità. I ricercatori sono partiti dai database di 43 sistemi sanitari statunitensi, raccogliendo i dati relativi a 170.030 adulti, tutti con un BMI di 30 kg/m² o superiore e una diagnosi di diabete.
Tra il 2013 e il 2023, metà di questi (85.015) avevano iniziato un trattamento con un agonista del recettore GLP-1 e l'altra metà con un inibitore di DDP-4. Questi ultimi, che agiscono bloccando l'azione dell'enzima DPP-4, a differenza degli agonisti del recettore GLP-1, non hanno dimostrato di contribuire alla riduzione del peso.
L'età media dei partecipanti era di 56,8 anni, circa la metà erano donne, oltre il 70% bianchi e più del 14% neri. Il BMI medio era pari a 38,5 kg/m².
I ricercatori hanno utilizzato una metodologia di target trial emulation, che si propone di applicare i principi rigorosi degli studi randomizzati controllati all’analisi dei dati del mondo reale per ottenere inferenze causali robuste. Per garantire che i due gruppi avessero caratteristiche simili, i ricercatori hanno utilizzato come tecnica statistica il propensity score matching, creando così gruppi più comparabili e riducendo i bias.
Risultati incoraggianti da confermare e donne avvantaggiate
I pazienti che avevano assunto agonisti di GLP-1 hanno mostrato un rischio inferiore del 7% di sviluppare un cancro correlato all'obesità e un rischio inferiore dell'8% di morte per qualsiasi causa rispetto a coloro che avevano assunto un inibitore di DDP-4. Nel gruppo dei GLP-1-agonisti, i nuovi casi di cancro correlato all'obesità sono risultati 2501 (su 85.015 pazienti), mentre nel gruppo dei DDP-4-inibitori 2671 (su 85.015 pazienti) pazienti.
I ricercatori hanno poi analizzato la differenza nel rischio di cancro correlato all'obesità tra uomini e donne. Mentre per gli uomini, non è stata riscontrata una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi di trattamento né per i tumori correlati all'obesità né per le morti per tutte le cause, per le donne trattate con agonisti di GLP-1 gli autori hanno calcolato un rischio inferiore dell'8% di cancro correlato all'obesità e un rischio inferiore del 20% di morte per tutte le cause rispetto alle donne trattate con i DDP-4 inibitori.
Inoltre, l'assunzione di un agonista del recettore GLP-1 si è dimostrata proteggere i pazienti contro due tipi di cancro correlati all’obesità: il tumore del colon e il tumore del retto. Il particolare, sono stati registrati il 16% di casi in meno di cancro del colon e il 28% di casi in meno di cancro rettale nel gruppo trattato con agonisti del recettore GLP-1. In più, questo gruppo non ha mostrato un rischio elevato per nessuno dei 14 tipi di cancro correlati all'obesità.
I prossimi passi
I ricercatori si pongono l’obiettivo di seguire i pazienti che assumono agonisti del recettore GLP-1 per un periodo superiore ai 4 anni, per continuare a valutare il rischio di cancro e analizzare il rischio per le persone che assumono agonisti del recettore GLP-1, ma non sono diabetiche.
Bibliografia
L. Mavromatis, et al. Glucagon-like peptide-1 receptor agonists and incidence of obesity-related cancer in adults with diabetes: A target-trial emulation study. ASCO 2025; abstract 10507 Doi 10.1200/JCO.2025.43.16_suppl.10507.
Tratto da: Pharmastar, Silvana Giaretto, 27 maggio 2025