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Tuo figlio non mangia la verdura? Proponila in modo divertente

Le problematiche come ipertensione, sovrappeso, obesità, colesterolo alto, diabete che un tempo insorgevano con l’avanzare dell’età ora cominciano a colpire molto prima. Una delle cause è da associare alla dieta moderna: prodotti industriali, junk food, bibite dolcificate, cereali raffinati, hanno un ruolo negativo sul benessere di tutti noi.

Ricerche scientifiche affermano che per una dieta più sana è importante non saltare mai colazione, pranzo, cena e merenda includendo carboidrati, fibre, proteine, grassi, vitamine e sali minerali in percentuale diversa a seconda dei momenti della giornata. Inoltre, è fondamentale far mangiare ai bambini più frutta e verdura. Ma proporre broccoli, spinaci o cavolfiori non è così semplice.

A partire dal secondo-terzo anno di vita, spesso iniziano a restringere le loro scelte alimentari, preferendo il consumo ripetuto di pochi cibi, rifiutando l’assaggio di cibi nuovi o di alimenti che prima venivano gustati con piacere.

Il motivo per cui i bambini non amano le verdure, rimane imperscrutabile ma, se a volte dinanzi a un piatto di ortaggi quello che inscenano un semplice capriccio, in altre si innesca un meccanismo di autentica fobia e di rifiuto disperato.

Visto che l’appetito passa anche dagli occhi, si può scegliere di rendere più “accattivanti” le pietanze che si portano a tavola magari facendosi aiutare a scegliere, tagliuzzare, cucinare.

Insomma, si sa, una carota non ha lo stesso appeal di una patatina fritta. Quindi, come fare per proporre la verdura poco apprezzata? Una proposta arriva da un team di ricercatori della facoltà di psicologia della Maastricht University (Olanda), qualche anno fa ha condotto un esperimento su cento bambini tra i 4 e i 7 anni offrendo loro mele, fragole, carote e ravanelli in due modi diversi:

a) su un piatto tagliate al naturale

b) su un piatto tagliate in forme particolari, a riccio o infilate su uno spiedino

Nonostante in entrambi i piatti ci fossero le stesse pietanze, i bambini hanno preferito quelle sagomate, arrivando a mangiare addirittura una quantità doppia.

Per i palatini difficili, non fermiamoci qui. Ecco altri cinque suggerimenti per evitare i capricci a tavola:

– si può provare a coinvolgerli nella preparazione. Per esempio insegnando loro a condire i pomodori, Date loro una postazione, un grembiule personalizzato e fatevi aiutare mentre sbucciate, tagliuzzate o sbollentate. Impareranno anche a dosare il sale o usare con consapevolezza coltelli e fornelli

– Un’idea può essere quella di nascondere le verdure con altri alimenti. Ad esempio, nel purè di patate che piace tanto ai bambini

– La verdura può anche assumere forme divertenti ed essere trasformata in una barchetta, una casetta, una macchinina

– La pizza può essere arricchita con tanti pezzetti di verdure diverse, mentre nella salsa per la pasta si possono infilare carote e sedano frullati fini

– Usa la “magia”. Non è necessario presentare verdure e frutta ed altre pietanze in “forma pura”: si possono lavorare in modo da renderli “invisibili nel piatto”

– Siate voi il primo esempio. Se il bambino vi vede mangiare frutta e verdura sarà spinto ad imitarvi, al contrario se vede che ingoiate patate fritte e carne rossa vorrà gli stessi cibi

– Mangiare assieme è un altro elemento di grande importanza psicologica e sociale, soprattutto per i bambini: non è buono lasciarli soli a tavola. Al contrario, stare assieme, parlare, scherzare, anche stimolarli a prendere il cibo direttamente dal nostro piatto, sicuramente è il modo migliore per rassicurarli e far compiere loro qualche passo in più, magari assaggiare e mangiare pietanze nuove

– Il genitore è lo specchio del bambino” ricorda la dietista per sottolineare quanto l’esempio che mamma e papà danno ai figli può essere fondamentale anche in ambito alimentare. Un po’ di fantasia e il gioco è fatto.

Giocate con il piatto, tagliando e disponendo le verdure con creatività. Sicuramente all’inizio è faticoso, ma piano piano non mancheranno le soddisfazioni.

Tratto da: La voce di Bolzano, Luana Di Maio, 06 settembre 2020