5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi è importante!
C.F. 98152160176

Grasso viscerale o addominale e sottocutaneo: differenza e rischi, dai tumori all’impotenza

Molti sono i rischi legati all'obesità, ma non tutto il grasso è uguale. Ne parliamo con il professor Carmine Gazzaruso, docente di Endocrinologia all’Università degli Studi di Milano.

Il grasso in eccesso non è solo una questione estetica ma anche di salute. Però non tutto il grasso è uguale e non sempre il grasso fa male: un certo tipo di grasso può addirittura proteggere. O meglio: tutto il grasso, in quantità limitate, ha effetti protettivi. Il punto, come sempre è la misura… “Quando si parla di grasso si deve distinguere tra i due tipi di grasso che tutti abbiamo, chi più chi meno: il grasso bianco, detto anche grasso viscerale o centrale o addominale, che si concentra sulla pancia, e il grasso bruno o sottocutaneo“, chiarisce a Gazzetta Active il professor Carmine Gazzaruso, docente di Endocrinologia all’Università degli Studi di Milano e responsabile del Servizio di diabetologia, endocrinologia, malattie metaboliche e vascolari e del Centro di Ricerca Clinico dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano.

GRASSO BIANCO, VISCERALE O ADDOMINALE E BRUNO O SOTTOCUTANEO  —

Proprio perché ad essere pericoloso per la salute è il grasso bianco o addominale, che circonda gli organi interni come il cuore, il fegato, i reni e i polmoni, la circonferenza vita è un parametro che va controllato più del BMI (Body Mass Index o indice di massa corporea): “Chi ha un eccesso di grasso viscerale ha anche un peso maggiore. Per questo motivo si è sempre banalizzato il discorso dicendo che è il grasso in eccesso a fare male. Questo è vero a livello generale, ma nello specifico non è tanto il BMI, e dunque il rapporto tra peso e altezza, ad essere correlato al rischio cardiovascolare, ad esempio, bensì il grasso che si concentra a livello della pancia“, sottolinea il professor Gazzaruso. “Per questo è bene che la circonferenza addominale, che va misurata poco sopra l’ombelico, sia inferiore a 80 cm nella donna e a 94 cm nell’uomo. Se poi i valori sono superiori a 88 cm nella donna e a 102 cm nell’uomo i rischi correlati al grasso addominale aumentano in modo significativo”, avverte il diabetologo ed endocrinologo.

IL GRASSO VISCERALE PUÒ AUMENTARE IL RISCHIO TUMORE —

Il rischio cardiovascolare, che può portare ad ictus e infarto, è solo uno dei molti rischi correlati al grasso addominale o viscerale o grasso bianco. “Anche il rischio oncologico è legato al grasso che si accumula sulla pancia e nello specifico attorno agli organi interni. Questo aumentato rischio oncologico, quindi di ammalarsi di tumore, è legato all’aumento dell’insulina. Nel momento in cui aumentano gli adipociti (ovvero le cellule base che costituiscono il tessuto adiposo) si ha una maggiore liberazione di acidi grassi che, insieme all’infiammazione prodotta sempre dagli adipociti attraverso un aumento delle adipochine, porta l’insulina a non lavorare correttamente. Si arriva così ad avere insulino-resistenza, la glicemia scende con difficoltà, il pancreas produce più insulina e questo eccesso di insulina aumenta il rischio oncologico“. In particolare, sottolinea il professor Gazzaruso, “chi è insulino-resistente ha un maggior rischio di ammalarsi dei due tumori più frequenti: il tumore alla mammella e quello al colon. E questo, dunque, non riguarda solo chi ha il diabete, ma anche chi ha una glicemia nella norma ma insulino-resistenza”.

GRASSO VISCERALE E FERTILITÀ: IL RISCHIO IMPOTENZA  —

Il grasso in eccesso può avere conseguenze anche a livello di fertilità. In particolare, spiega il professor Gazzaruso, “gli uomini con obesità o in sovrappeso da lungo tempo hanno meno testosterone e più estradiolo (ovvero meno ormone maschile e più ormone femminile), poiché la proteina che trasporta il testosterone nel sangue viene prodotta dal fegato in maniera inversamente proporzionale all’insulina. Se l’insulina aumenta, dunque, il fegato produce meno la proteina che trasporta il testosterone”. Ma non finisce qui: “Nel grasso viscerale aumenta un enzima, l’aromatasi, che trasforma più facilmente il testosterone (ormone maschile) in estradiolo (ormone femminile). Questo alla lunga può portare alla disfunzione erettile, soprattutto nei pazienti obesi, con sindrome metabolica o diabete. Va poi ricordato che valori ridotti di testosterone sono correlati ad un aumentato rischio cardiovascolare negli uomini”.

GRASSO ADDOMINALE E OVAIO POLICISTICO —

Tra gli altri possibili effetti dell’insulino-resistenza causata da un eccesso di grasso addominale o viscerale c’è anche la sindrome dell’ovaio policistico. “L’ovaio policistico è una patologia legata all’insulino-resistenza e al conseguente aumento dei livelli di testosterone nella donna”, spiega l’endocrinologo. “Questo aumento di testosterone, chiamato anche iperandrogenismo, interessa circa una donna su dieci e può portare all’aumento del rischio cardiovascolare, di diabete mellito, di diabete gestazionale e a maggiori difficoltà ad arrivare alla gravidanza. Spesso le donne con ovaio policistico hanno cicli anovulatori o persino amenorrea, ovvero niente ciclo per mesi”. La cura parte dunque dall’alimentazione: “Sicuramente contro la sindrome dell’ovaio policistico è bene limitare il consumo di carboidrati in particolare ad elevato indice glicemico. I casi più importanti vengono trattati con la metformina, farmaco insulino-sensibilizzante utilizzato contro il diabete”, ricorda il professor Gazzaruso.

QUANDO IL GRASSO, INVECE, FA BENE —

A fare male alla salute, dunque, è il grasso addominale in eccesso: anche le persone magre hanno grasso bruno e bianco, ma essendo presente in quantità limitate ha solo funzioni protettive. “Il grasso bianco copre gli organi interni anche in chi è magro. Il problema è quando diventa eccessivo. Ma in quantità limitate le funzioni protettive e benefiche del grasso sono molte”, sottolinea l’endocrinologo e diabetologo. “Il grasso è il contenitore dei trigliceridi, di quella quota di lipidi che utilizziamo quando siamo in debito di glucosio, quindi durante un periodo di digiuno o durante un allenamento fisico prolungato. Gli adipociti, dunque le cellule che costituiscono il tessuto adiposo, producono centinaia di molecole attive sul metabolismo lipidico ed energetico, aiutano a mantenere stabile la glicemia, hanno una azione antinfiammatoria e agiscono positivamente a livello di sistema immunitario. Ma quando gli adipociti diventano troppi e troppo grossi queste attività vengono alterate: l’infiammazione non è più modulata ma diventa eccessiva. L’azione sul sistema immunitario ha un effetto negativo. L’azione di regolazione della glicemia viene meno e si ha un aumento dell’insulina. Tutto questo accade se si ha un eccesso di grasso bianco, viscerale o addominale”. Le funzioni positive del grasso bianco sono svolte anche dal grasso bruno. “Il problema è che se si ha grasso bruno in eccesso è facile che aumenti anche il grasso bianco, generando le conseguenze che abbiamo appena visto”.

Tratto da: Salute, Maria Elena Perrero, 07 gennaio 2022