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Biovetro: una nuova frontiera nel trattamento del piede diabetico complicato da osteomielite

Osteomielite: una sfida aperta

Le osteomieliti, infezioni ossee spesso causate da batteri, rappresentano una sfida clinica significativa per i medici e i pazienti, a causa della loro tendenza alla cronicità, alla ricorrenza e alla difficoltà di trattamento. Sebbene i trattamenti convenzionali, come gli antibiotici e la chirurgia, siano spesso efficaci, la complessità delle infezioni ricorrenti e la resistenza agli antibiotici possono richiedere alternative innovative. Una di queste alternative promettenti è l’uso del biovetro, una sostanza sintetica biocompatibile che offre diverse proprietà favorevoli nel trattamento del piede diabetico affetto da osteomielite.

L’osteomielite è una delle manifestazioni infettive più comuni del piede diabetico.

Come noto, il piede diabetico è caratterizzato da alterazioni tissutali e morfologiche (dita ad artiglio, alluce valgo, perdita della normale concavità plantare, ecc.) causate da neuropatia periferica e/o da ischemia degli arti inferiori. Talvolta queste alterazioni possono portare alla formazione di lesioni ulcerative, che con una certa frequenza tendono ad infettarsi. Le infezioni sono spesso sostenute da più batteri, quali ad esempio lo Staphylococcus aureus, Streptococcus spp e Pseudomonas aeruginosa.

L’approccio conservativo non sempre è efficace

In alcune circostanze, tale infezione può progredire fino a coinvolgere i piani ossei sottostanti e determinare quella che appunto viene chiamata osteomielite. Il tentativo di un approccio conservativo, ovvero: trattamenti antibiotici più o meno complessi e duraturi nel tempo (almeno 4-6 settimane) per via sistemica, la rimozione chirurgica dei tessuti infetti, la terapia iperbarica e le medicazioni locali, non infrequentemente fallisce per la difficoltà di debellare una infezione che ha raggiunto l’osso e la frequente concomitanza di altre patologie, quali ad esempio l’insufficienza renale che limitano la possibilità di una terapia antibiotica con adeguati dosaggi e durata.

Il controllo metabolico accurato e il trattamento aggressivo delle infezioni sono fondamentali per ridurre l’incidenza di amputazioni e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa grave complicanza del diabete mellito.

Tuttavia, purtroppo, anche effettuando tutte le opportune valutazioni e gestendo al meglio questa complicanza del piede diabetico, in alcuni casi non si è in grado di risolvere il problema e si è costretti a procedere ad amputazioni più o meno selettive o a bonifiche chirurgiche con rimozione dei segmenti ossei interessati dalla infezione. Tali procedure chirurgiche non sono scevre da rischi e complicanze post-chirurgiche, soprattutto di natura infettiva (deiescenze).

L’uso del biovetro nel trattamento dell’osteomielite del piede diabetico

Il biovetro comprende una classe di materiali sintetici costituiti principalmente da ossidi di silicio, calcio e fosfato. Questi materiali sono noti per la loro capacità di legarsi chimicamente all’osso circostante, promuovendo la rigenerazione ossea e riducendo l’infiammazione. Quando il biovetro viene impiantato nell’area infetta, agisce come un substrato che favorisce la crescita cellulare e l’angiogenesi, accelerando così il processo di guarigione.

Il biovetro ha dimostrato di avere proprietà antibatteriche intrinseche. La sua struttura porosa e la capacità di rilasciare ioni di calcio e fosfato creano un ambiente sfavorevole per la proliferazione batterica, riducendo così il rischio di infezione ricorrente. Non solo: la composizione chimica del biovetro, lo rende altamente bioattivo e quando viene a contatto con il tessuto osseo, tende a promuovere l’adesione delle cellule ossee, stimolando la deposizione di nuovo tessuto osseo e facilitando la riparazione dell’osso danneggiato.

Il biovetro, essendo composto da materiali molto simili all’osso, ha un rischio minimo di reazioni avverse, quali il “rigetto”, consentendo una naturale integrazione nell’ambiente corporeo, dove viene inserito. Il biovetro è, inoltre, in grado di modulare la risposta infiammatoria nel sito dell’infezione. Questo è particolarmente importante nelle osteomieliti croniche, dove l’infiammazione persistente può ostacolare la guarigione. Il biovetro agisce riducendo l’infiammazione e promuovendo un ambiente favorevole alla guarigione.

Alcuni aspetti sono da migliorare, la ricerca è in fermento

Nonostante i suoi vantaggi promettenti, l’uso del biovetro nel trattamento delle osteomieliti presenta ancora alcune sfide. Ad esempio, la progettazione di biovetri con proprietà ottimali per specifiche condizioni cliniche rimane un’area di ricerca attiva. La mancanza poi di studi clinici controllati effettuati specificatamente nel piede diabetico, inducono cautela nella sua valutazione complessiva. Tuttavia, nonostante queste sfide ancora aperte, il biovetro rappresenta una prospettiva promettente nel trattamento delle osteomieliti nel piede diabetico. La sua capacità di favorire la rigenerazione ossea, controllare l’infezione e ridurre l’infiammazione lo rende un candidato attraente per integrare o addirittura – in alcuni casi – sostituire i trattamenti convenzionali. Con ulteriori ricerche e sviluppi tecnologici, il biovetro potrebbe presto diventare uno strumento fondamentale nella lotta contro le osteomieliti e altre complicanze ossee.

Dr. Matteo Monami, SOD Diabetologia e Malattie metaboliche, AOU-Careggi; Firenze. Italy

Tratto da: diabete.com, 09 aprile 2024