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Padova, speranza di diagnosi precoce del tumore al pancreas

 

Uno studio dell'équipe del professor Plebani, direttore del dipartimento Medicina di laboratorio dell'Università, apre nuove possibilità nella lotta a una delle neoplasie più letali
PADOVA. Uno studio dell'équipe guidata dal professor Mario Plebani, direttore del dipartimento Medicina di laboratorio dell'Università di Padova - pubblicato dalla prestigiosa rivista "Journal of Cellular Physiolog" - apre nuove speranze per la diagnosi precoce e in futuro per la cura del carcinoma pancreatico.
Il carcinoma del pancreas esocrino è una delle neoplasie più letali e con breve sopravvivenza dal momento della diagnosi (un anno in circa l'8% dei casi, mentre quella a 5 anni non supera il 2%) e la sua incidenza sta aumentando progressivamente nelle nazioni industrializzate. In Italia rappresenta la sesta causa di morte per neoplasie e nel Veneto questo tipo di tumore ha un'incidenza particolarmente elevata.
Il diabete di recente insorgenza, diagnosticato cioè non prima di due anni dall'evidenza della neoplasia, è spesso il primo sintomo ed è rilevabile nell'80% dei pazienti al momento della diagnosi.
Il team del professor Plebani ha recentemente dimostrato che la molecola infiammatoria NT-S100A8 (identificata nel 2006 dalla stessa équipe di ricercatori come potenziale causa di diabete secondario a carcinoma pancreatico) viene prodotta dalle cellule tumorali pancreatiche, è diabetogenica e agisce sia sulle beta-cellule sia sulle cellule insulino sensibili alterando i flussi transmembrana del calcio ionico. Un risultato che secondo i ricercatori padovani ha rilevanti implicazioni cliniche: l'analisi nel siero dell'NT-S100A8 o di molecole a essa correlate nei soggetti con diagnosi di diabete di recente insorgenza, potrebbe in un prossimo futuro consentire di delineare una strategia per la diagnosi precoce del carcinoma pancreatico, unica vera alternativa per migliorare la sopravvivenza e la speranza di guarigione dei pazienti affetti da questa malattia.
Per il team del professor Plebani, inoltre, la comprensione del legame fra sviluppo del diabete e della neoplasia pancreatica e dei meccanismi molecolari a esso correlati potrebbe portare a nuovi e più efficaci trattamenti terapeutici che, se associati alla diagnosi precoce, potranno dare significativi benefici ai pazienti.
Tratto da: Il Mattino di Padova, 25 novembre 2010