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Pubblicate le nuove linee guida Aace sulla gestione del diabete di tipo 2

L'American Association of Clinical Endocrinologists (Aace), in collaborazione con l'American College of Endocrinology, ha aggiornato le indicazioni per la gestione del diabete di tipo 2 con la nuova edizione pubblicata sia sul sito Aace sia su Endocrine Practice, che combina testo e grafica colorata in un solo documento arricchito da nuove sezioni dedicate alla terapia, allo stile di vita e ai principi guida generali. «Come in passato, la nuova edizione è dedicata non solo alla gestione dell'iperglicemia, ma anche alle comorbilità correlate come l'obesità, il pre-diabete, la dislipidemia e l'ipertensione» esordisce il coordinatore del gruppo di esperti Aace Yehuda Handelsman, direttore medico del Metabolic Institute of America a Tarzana in California, spiegando che nelle intenzioni degli autori il nuovo documento vuole essere, come in passato, un riferimento clinico e pratico utile e facile da usare sia per i generalisti sia per gli endocrinologi. «Nel complesso non ci sono grandi cambiamenti dal 2015 nelle attuali indicazioni terapeutiche, ma aggiustamenti basati su nuovi dati» riprende il ricercatore, spiegando che quest'anno il testo è accompagnato da nove algoritmi separati distinti da una grafica colorata per lo stile di vita, il sovrappeso, l'obesità, il pre-diabete, il controllo glicemico, la terapia insulinica, i fattori di rischio cardiovascolare, i profili terapeutici dei farmaci e i principi guida.

«Diversamente da ora, nel 2015 testo e grafica erano stati pubblicati in tempi diversi» precisa l'endocrinologo. Il documento comprende inoltre i farmaci approvati dalla Food and Drug Administration a dicembre 2015 per la gestione dell'iperglicemia, del peso corporeo, dell'ipertensione e della dislipidemia. Tra le novità anche un nuovo elenco di principi fondanti del trattamento del diabete di tipo 2, tra cui focus sull'ottimizzazione dello stile di vita e sull'individuazione delle migliori opzioni terapeutiche in riferimento all'emoglobina glicata (HbA1c), i cui valori target restano al 6,5% o inferiori nei pazienti che possono raggiungerli in modo sicuro. «Un corretto stile di vita è un'opzione di trattamento sempre più importante nel diabete di tipo 2, e per questo ci stiamo concentrando su di esso» osserva Handelsman. Per quanto riguarda invece il controllo della glicemia, il documento Aace propone la metformina come monoterapia di prima linea per i pazienti con HbA1c inferiore a 7,5%, elencando comunque molte altre opzioni alternative, tra cui gli agonisti recettoriali del Glp-1, glucagon like peptide-1; gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (Sglt2); gli inibitori della dipeptidilpeptidasi-4 (DPP-4); i tiazolidinedioni (Tzd); gli inibitori dell'alfaglucosidasi e le sulfoniluree/glinidi. «Tiazolidinedioni e sulfoniluree sono elencati in giallo, il che ne indica l'uso con cautela» avverte l'autore, aggiungendo un'altra novità di quest'anno: l'inserimento degli inibitori dell'enzima pro-proteina convertasi subtilisina/kexina 9 (PCSK9) per la cura delle dislipidemie. «Il documento sarà rivisto di nuovo l'anno prossimo» conclude Handelsman.

Endocr Pract. 2016. doi: 10.4158/EP151126.CS

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26731084  

Tratto da: Doctornews, 23 gennaio 2015