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Diabete di tipo 2: lo stretto controllo metabolico allunga la vita dei pazienti

Dopo aver seguito per circa 21 anni un gruppo di pazienti con diabete di tipo 2 e microalbuminuria sottoposti per quasi 8 anni a uno stretto controllo metabolico multifattoriale secondo il protocollo conosciuto come Steno 2, un gruppo di ricercatori danesi ha osservato un aumento medio della sopravvivenza pari a 7,9 anni. «L'aumento della durata della vita si accompagna a una minore frequenza di eventi cardiovascolari» esordisce Peter Gaede, dell'Istituto per la ricerca sanitaria regionale, Università della Danimarca meridionale a Odense, coautore di uno studio pubblicato su Diabetologia.

«Lo scopo del lavoro era studiare l'impatto potenziale a lungo termine di quasi otto anni di controllo intensivo multifattoriale nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 in termini di anni di vita guadagnati e di anni liberi da eventi cardiovascolari» scrivono gli autori dello studio, cui hanno preso parte 160 pazienti con diabete di tipo 2 e microalbuminuria assegnati in modo casuale a ricevere una terapia convenzionale o multifattoriale intensiva centrata su un approccio sia comportamentale sia farmacologico. Dopo 7,8 anni di trattamento i ricercatori hanno proseguito il trial con il solo follow-up osservazionale di entrambi i gruppi di pazienti. «L'endpoint primario di questa seconda fase di monitoraggio durata circa 21 anni era la differenza nel tempo mediano di sopravvivenza con e senza nuovi eventi cardiovascolari» precisano i ricercatori, aggiungendo che 38 pazienti nel gruppo di trattamento a elevata intensità sono deceduti durante il follow-up, contro 55 pazienti in terapia convenzionale, una differenza statisticamente significativa. Inoltre, i soggetti nel gruppo di studio sono sopravvissuti in media per 7,9 anni in più rispetto a quelli del gruppo di controllo. Infine, il tempo mediano prima del primo evento cardiovascolare dopo la randomizzazione è risultato di 8,1 anni più lungo nel gruppo trattato intensivamente. «Questi dati sottolineano l'importanza dello stretto controllo della glicemia e di tutti gli altri fattori di rischio nei pazienti con diabete di tipo 2 complicato da microalbuminuria, in conformità alle linee guida cliniche attuali» conclude Gaede.

Diabetologia. 2016. doi: 10.1007/s00125-016-4065-6

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27531506

Tratto da: Diabetologia33, 24 novembre 2016