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Campania: un bambino su due č in sovrappeso, colpa delle cattive abitudini alimentari

In Italia, la maglia nera per l’obesità infantile è detenuta dalla Campania, dove un bimbo su due, tra gli 8 e i 9 anni, ha problemi con la bilancia. Il 13,7 per cento dei bambini è obeso con il rischio di incorrere in gravi patologie. E di obesità infantile si è discusso nei giorni scorsi a Napoli in un incontro pubblico nel quartiere Sanità (piazzetta San Vincenzo), promosso dalla Clinica Mediterranea.

«In Campania ci sono cattive abitudini alimentari - ha dichiarato Raffaella De Franchis, pediatria di famiglia - ecco perché la regione ha più bambini obesi che nel resto d'Italia. Si ingeriscono più facilmente cibi spazzatura, si utilizzano più facilmente bevande zuccherine durante i pasti, si mangia troppo a colazione e nei primi anni di vita al neonato vengono date troppe proteine». 

I pediatri di famiglia della Provincia di Napoli hanno costituito un gruppo di lavoro denominato “Dieta Mediterranea in Pediatria” che si propone di promuovere la dieta mediterranea come corretto stile alimentare agendo sulle abitudini alimentari della madre già durante l’allattamento e proseguendo poi sul bambino fin dalle prime fasi dello svezzamento.

«Secondo una recente indagine – afferma Celeste Condorelli, amministratore delegato Clinica Mediterranea – l’obesità infantile è in diminuzione in Italia, ma non in Campania, che è la regione con la percentuale più alta di obesi tra gli 8 e i 9 anni. La mancanza di mense scolastiche, il poco moto e la bassa distribuzione di alimenti sani sono una determinante, ma spesso sono i genitori a trasferire una scorretta educazione alimentare ai propri figli. Per questo abbiamo coinvolto alcuni dei pediatri di famiglia della Provincia di Napoli che hanno costituito il gruppo di lavoro denominato “dieta mediterranea in pediatria”, che si propone di promuovere la dieta mediterranea come corretto stile alimentare agendo sulle abitudini alimentari della madre già durante l’allattamento e proseguendo poi sul bambino fin dalle prime fasi dello svezzamento, per capire qual è il modo corretto di comportarci con i nostri figli».

Il sovrappeso e l’obesità, ricordano gli esperti, sono tra i principali fattori di rischio per le patologie non trasmissibili, quali le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, le osteoartriti ed alcuni tipi di cancro. La loro diffusione, sempre più in crescendo, è ormai un problema di salute pubblica a livello mondiale, con un grosso impatto sui servizi sanitari nazionali. In base a studi effettuati a livello internazionale, si è riscontrato che i costi economici legati all’obesità e al sovrappeso rappresentano il 2-7 per cento dei costi sanitari totali.

Tratto da: Healthdesk, 23 gennaio 2017