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Bologna: merendine vietate a scuola dal preside. E i genitori insorgono

BOLOGNA - La disposizione in quattro elementari: solo frutta e verdura a metà mattina. La protesta: “Imposizione inaccettabile”.

“Dal primo febbraio, per quanto riguarda la merenda del mattino i genitori sono tenuti a dare ai propri figli solo frutta fresca o frutta secca o verdura”. Merendine addio. Al bando anche pizzette e panini per lo spuntino di metà mattina in classe: niente carboidrati, insomma. È la disposizione del preside nelle quattro scuole primarie del quartiere Saragozza a Bologna. E si infuriano i genitori: “Ora abbiamo solo paura che la prossima decisione sia l'introduzione di una buona dose di olio di ricino, che fa tanto bene ai bambini!”, ironizza un papà.

Merendine vietate a scuola, il medico: “Giusto introdurre cibi salutari”

La delibera che impone alle famiglie di mettere nello zaino dei bambini, per la merenda del mattino, solo frutta e verdura è stata votata dal consiglio di istituto: 13 a favore, un astenuto. Ma appena la lettera è arrivata ai genitori si è accesa la discussione. “Io comunque darò una pizzetta a mio figlio”, “Imposizione inaccettabile”. Non tutti la pensano così, il dibattito è aperto e si infiamma ogni qualvolta si tratta dell'alimentazione a scuola: dalla battaglia sul panino alternativo alla mensa, ai menù vegani sino alla guerra alla merendine, a favore di un'alimentazione sana ed equilibrata.

L'ESPERIMENTO A MILANO HA FUNZIONATO

“Il motivo principale della mia disposizione è quello di salute pubblica: aumentare il consumo di frutta e verdura - spiega il preside Stefano Mari - questo ci permette di arrivare a una riduzione dell'apporto calorico per i bambini a rischio di obesità. L'idea è quella di far portare per merenda un alimento che va bene a tutti: a scuola si devono socializzare esperienze con risvolti egualitari, garantire equità tra alunni di diversa estrazione socio-culturale”.

Infine, continua il dirigente scolastico, l'obiettivo è quello ridurre gli scarti alimentari. Mari si dice sorpreso da tanto clamore: “Molte scuole già lo fanno”. La discussione era partita lo scorso settembre quando Ribò, il gestore del servizio di refezione, e il Comune proposero di sostituire il latte a metà mattina con la frutta. Ci fu un'assemblea, la proposta non fu accolta. La discussione però è andata avanti, alla fine si “pensato di affiancare la frutta e la verdura al latte”, spiega il preside. “È stata una cosa ben accolta dal collegio dei docenti e approvata dal consiglio di istituto”. Il nuovo regolamento riguarda le primarie Bombicci, XXI Aprile, Armandi-Avogli e Manzolini.

Alle accuse dei genitori, Mari replica: “A volte il principio della libertà individuale può confliggere con le regole che devono valere per tutti, è così in tanti casi. Non credo sia una norma illegittima, io applico quanto deciso dal consiglio di istituto. Un'imposizione? Lo è come quella di non portare il grembiulino a scuola. Il nostro obiettivo è rendere l'andamento della giornata scolastica simile per tutti i bambini. Un'attenzione educativa, oltre che di tutela del benessere dei bambini”. Non la pensano così tutti i genitori. Una mamma ha scritto al preside: “E se non rispetto la disposizione cosa succede?”. “Non c'è nessuna sanzione”, precisa Mari. Mentre sui casi di patologie individuali assicura: “Chiederò il parere della pediatria di comunità e valuteremo”.

Tratto da: La Repubblica Bologna, Ilaria Venturi, 16 marzo 2017

Mota dei WM: davvero singolare che la salute dei ragazzi interessi meno a chi dovrebbe interessare di più. Il “veto” che alcuni genitori pongono sulle merendine sembra quantomeno politico-strumentale. Siamo bombardati dallo “stile di vita”, “alimentazione sana”, “equo bilancio calorico”, e poi quando c’è da prenderne atto e quantomeno tentare di dare un indirizzo corretto ai nostri figli vediamo solo ostacoli. Viene da pensare che vediamo solo il nostro orticello nel quale i nostri figli siano impiccio o peggio. Un sincero ringraziamento al DS Mari ed al “Consiglio di Istituto”.