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Appropriatezza prescrittiva, nelle Marche dopo gli avvisi ecco le multe a Mmg

Da 7 euro a 1500 a medico di famiglia. I distretti dell’Azienda sanitaria unica delle Marche hanno iniziato a chiedere indietro le cifre per prescrizioni “inappropriate”. Alcuni medici hanno pagato, altri no. In ogni caso si è passati ai fatti, dopo le lettere dell’Asur che denunciavano lo scostamento dalla media prescrittiva distrettuale. A Pesaro hanno ricevuto multe decine di medici e per 50 si sono evocati prelievi forzosi in busta paga tanto da scatenare una presa di posizione dei sindacati locali, Fimmg e Snami in primis, e dell’Ordine guidato da Paolo Battistini. A San Severino Marche (Macerata) rispetto a un numero ridotto di medici nel mirino c’è stato il caso più eclatante: un medico ha chiuso lo studio per protesta, evento che ha acceso i riflettori mediatici. È dei giorni scorsi la prima schiarita con l’incontro tra sindacati e direttore di Area Vasta e con il pool di monitoraggio della spesa farmaceutica: sarà un osservatorio “bilaterale” medici-tecnici Asl ad occuparsi dei singoli casi, e non si passerà subito ai bonifici o alle trattenute. La stretta nasce dal decreto sui livelli essenziali di assistenza che ribadisce le regole sull’appropriatezza prescrittiva e affida alle regioni il potere sanzionatorio sui medici “spendaccioni”, ma anche dalla delibera 636 Marche che ha sollecitato le Aree Vaste ad avere più controllo della spesa, in particolare quella relativa a 22 principi attivi. L’Asur ha minacciato di spedire alla corte dei conti i medici che mostrino scostamenti significativi per categorie farmacologiche come gli inibitori di pompa (note 1 e 48) le statine (nota Aifa 13) i farmaci per la broncopneumopatia e l’asma. Tutto in un contesto dove l’azienda sanitaria regionale a fine mese già manda ai medici di famiglia “pagelle” sotto forma di faccine, quella triste se si spende troppo. Fino a due settimane fa però non era stato chiesto di rimborsare spesa impropria.

«I politici hanno fretta di conseguire risparmi e anziché concordare i percorsi con noi passano a misure repressive sulla spesa farmaceutica, la punta dell’iceberg. Ciò crea incertezze nel comportamento prescrittivo di molti colleghi», spiega Dario Bartolucci vicesegretario Fimmg Pesaro che ha seguito con le altre sigle gli incontri con la direzione d’Area Vasta e il pool di monitoraggio della spesa farmaceutica. «A parte alcuni casi purtroppo “indifendibili” (farmaci per la prostata prescritti a donne e viceversa, occasionali prescrizioni a defunti, generate ad esempio dalla partenza in automatico di ripetizioni di ricette per pazienti appena deceduti nelle case di riposo) abbiamo ottenuto che tutti i prelievi forzosi siano rimandati all’Osservatorio regionale appropriatezza, composto anche da colleghi, che valuterà caso per caso gli sforamenti», dice Bartolucci. «Siamo inoltre riusciti a far sì che per i farmaci oggetto degli ultimi report i medici con forti scostamenti sulla media anziché puniti siano destinatari di una formazione sulla prescrizione. Per inciso, le stesse regioni sbagliano, indirizzandoci per una patologia su una molecola più vecchia rispetto a un’altra salvo poi scoprire che la seconda, una volta genericata, costa meno ed è più conveniente per tutti. Inoltre non sempre prescrivere meglio significa abbattere la spesa, sugli anti-Bpco censiremo i cronici così da fare in modo che chi li consuma sporadicamente una volta che li utilizza meglio ne fruisca per tutto l’anno». Altro risultato: «Il comitato d’area Vasta dovrà essere tempestivo a comunicare ai medici se ci sono incongruità nella lista dei farmaci prescritti. Dunque prima delle multe, giunte con mesi di ritardo, il medico sa già se sta operando correttamente e viene avvisato in caso negativo. Anche in caso di errori -sottolinea Bartolucci- nella nostra categoria ci sono attenuanti. Per la prescrizione indotta dagli specialisti ospedalieri per la quale non possiamo pagare noi ultimo anello della catena. E del resto la sanità è un palloncino, se ne comprimi una parte si gonfia l’altra, e se si gonfia la spesa ospedaliera sono guai. La priorità -conclude Bartolucci- è ora ripristinare la tranquillità e fare in modo che non si prescrivano ad esempio molecole vecchie per la paura di finire nel mirino Asur; personalmente diffido di più di colleghi “ipoprescrittori” e sotto media che di quelli un po’ al di sopra della soglia, questi ultimi per lo più cercano di curare con attenzione il proprio paziente».

Tratto da: Doctor33, Mauro Miserendino, 30 novembre 2017

Nota dei WM: non vogliamo entrare nella discussione, vogliamo solo invitare a riflettere. Se le inappropriatezze sono la prescrizione di farmaci per la prostata ad una donna e viceversa, se la prescrizione è per persone decedute, se ci sono altre amenità simili: sanzionare. Ma sanzionare solo perché un Medico “sfora” una prescrizione è davvero “molto singolare”. Perché invece di fare queste scoperte non facciamo un monitoraggio corretto in modo da premiare il Medico e sanzionare il medico, non sono tutti discendenti del “Santa Rita” (che la Santa non ce ne voglia).