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Alcol. Anche un consumo leggero o moderato non protegge da obesitā e diabete di tipo 2

Anche le persone che bevono solo uno o due drink al giorno non sono protette da patologie endocrine come l'obesità e il diabete di tipo 2. Sono queste le evidenze di uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism della Endocrine Society. Le donne sono più a rischio.

Le persone che bevono solo uno o due drink al giorno non sono protette da malattie endocrine come l’obesità e il diabete di tipo 2. È quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism da un team della McGill University, in Canada.

Secondo gli autori, sebbene sia ampiamente accettato che il consumo eccessivo di alcol causi un’ampia gamma di problemi di salute, resta controverso se un consumo modesto di alcol abbia effetti benefici sulla salute.

Lo studio

Il team ha valutato i dati di assunzione di alcol auto-riportati da 408.540 persone incluse nella Biobank del Regno Unito. I ricercatori hanno scoperto, così, che chi consuma oltre 14 drink a settimana ha una massa grassa più elevata e un rischio più alto di andare incontro a obesità e a diabete di tipo 2, soprattutto tra le donne. Nessun dato, invece, ha mostrato un’associazione tra consumo moderato di alcol e migliori outcome sulla salute mentale delle persone che bevono poco.

“Alcune ricerche hanno indicato che chi beve alcol in quantità moderata può avere meno probabilità di sviluppare obesità o diabete rispetto ai non bevitori e ai forti bevitori. Tuttavia, il nostro studio mostra che anche un consumo da lieve a moderato della sostanza non protegge da questi disturbi metabolici la popolazione generale”, spiega Tianyuan Lu, della McGill University, secondo il quale, inoltre, lo studio conferma “che il consumo eccessivo di alcool potrebbe portare a un aumento delle misure di obesità quali indice di massa corporea, rapporto vita-fianchi e massa grassa, nonché a un aumento del rischio di diabete di tipo 2”.

Fonte: Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 2023

Tratto da: Quotidiano Sanità, 02 luglio 2023