5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi è importante!
C.F. 98152160176

Controllare il diabete «scaccia» l’ictus, ma bisogna essere scrupolosi

Un nuovo studio dimostra che mantenendo l’emoglobina glicata al di sotto di determinati livelli si ridurre significativamente il rischio di problemi cerebrovascolari.

Chi soffre di diabete lo sa: il rischio di essere colpiti da un ictus cerebrale è più alto del normale, circa triplo rispetto a chi non ha problemi di glicemia alta. Nei pazienti che un ictus lo hanno già avuto, poi, il pericolo schizza alle stelle. C’è però una buona notizia: un nuovo studio pubblicato su Neurology ha stabilito che c’è una soglia di zuccheri nel sangue al di sotto della quale la probabilità di guai si riduce, una specie di «intervallo di sicurezza» che consente di stare un poco più tranquilli. Occorre essere ligi e avere un buon controllo metabolico ma se l’emoglobina glicata, che è indicativa dell’andamento della glicemia negli ultimi due-tre mesi, viene mantenuta fra il 6,8 e il 7 per cento il rischio di ictus, ma anche quello di infarti o altri problemi vascolari, si riduce.

L’importanza dell’emoglobina glicata

L’emoglobina glicata è la quota di emoglobina nel sangue legata al glucosio: più la glicemia è fuori controllo, più sale la percentuale di emoglobina «zuccherata». Una persona sana ha valori al di sotto del 6 per cento, in chi è ad alto rischio di diabete l’emoglobina glicata è compresa fra il 6 e il 6,5 per cento, al di sopra si ha la diagnosi di diabete. I nuovi dati hanno individuato il livello ottimale anche per le persone con diabete a più alto rischio cardiovascolare, grazie all’analisi di oltre 18.500 ultrasettantenni che oltre ad avere la glicemia alta erano già stati ricoverati per un ictus.

L’analisi

«All’arrivo in ospedale abbiamo misurato l’emoglobina glicata, osservando che in media era del 7,5 per cento; quindi abbiamo seguito i pazienti per un anno per valutare se ci fosse una correlazione fra i valori di questo parametro e la probabilità di avere un secondo ictus o altri problemi cardiovascolari», spiega il coordinatore dello studio, Moon-Ku Han del National University College of Medicine di Seoul, in Corea del Sud. «Abbiamo verificato che avere valori superiori al 7 per cento si associa a un rischio di ictus, ma anche di infarto e altri problemi cardiovascolari, del 27-28 per cento più alto rispetto a quello delle persone con emoglobina glicata inferiore al 6,5 per cento. Mantenere un buon controllo della glicemia è quindi utile per tutti, ma a maggior ragione per chi ha già avuto un evento cardiovascolare».

Le conferme

I risultati confermano che l’emoglobina glicata ha un’ottima capacità predittiva degli esiti nelle persone con diabete colpite da ictus: un’ampia ricerca che ha analizzato 22 studi precedenti ha di recente sottolineato che valori superiori al 6,5 per cento non solo si associano a un incremento della mortalità, ma anche a un decorso peggiore e una maggiore disabilità residua a un anno di distanza dall’ictus.

Tratto da: Corriere della  Sera Salute, Alice Vigna, 13 novembre 2021