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Salute Le ossa sono più fragili nei diabetici

 

Tra le cause, i farmaci usati per le cure. Che fare? La prevenzione è l'unica arma
In Italia sono oltre cinque milioni le donne non più giovani con osteoporosi
Le persone affette da diabete mellito vanno maggiormente incontro a fratture delle ossa, note anche come «fratture osteoporotiche». Le ragioni di questo rischio sono prevalentemente due: una parte vi è una fragilità ossea legata alla malattia e, dall'altra, vi è un elevato rischio di cadute con conseguenti traumi.
Del legame esistente tra diabete ed osteoporosi si parlerà venerdì alla facoltà di Medicina, nell'ambito di un Meeting internazionale dal titolo «Skeletal Endocrinology».
La fragilità ossea può essere causata dal diabete stesso o anche dai farmaci utilizzati nel trattamento di questa malattia. Negli ultimi anni sono state effettuate numerose ricerche che hanno dimostrato come ci possano essere connessioni tra il metabolismo energetico ed il metabolismo osseo.
Pertanto, gli stessi meccanismi che sono alla base dell'insorgenza del diabete mellito possono anche essere responsabili di alterazioni del metabolismo osseo, con conseguente predisposizione alle fratture. In aggiunta alle alterazioni metaboliche, possono contribuire all'insorgenza di fragilità ossea alcuni farmaci utilizzati nel trattamento del diabete; tra questi, particolare interesse per la salute dell'osso hanno destato i tiazolinedioni, usati per migliorare l'insulino-resistenza che è alla base del diabete mellito tipo 2. Il loro ruolo nel causare fratture osteoporotiche nei pazienti diabetici è stato chiarito da numerosi studi, tra i quali quello pubblicato recentemente sulla rivista scientifica internazionale «Bone» condotto dal gruppo di ricerca dell'Università di Brescia, coordinato dal prof. Andrea Giustina, in collaborazione con i Dipartimenti di Medicina interna dell'Ospedale di Mantova e di San Marino. Questo studio ha dimostrato per la prima volta che, non solo le donne in postmenopausa, ma anche gli uomini affetti da diabete mellito di tipo 2 in trattamento con tiazolinedioni sono ad elevato rischio di andare incontro a fratture vertebrali di tipo osteoporotico.
«Un aspetto interessante dell'osteoporosi, che complica il decorso del diabete mellito in chi ne è affetto - spiega il prof. Andrea Giustina - è che l'approccio diagnostico può essere difficoltoso in quanto gli strumenti utilizzati per predire il rischio di frattura possono non essere attendibili in questo specifico contesto clinico. In particolare, è stato osservato che le fratture possono accadere anche in pazienti con densità minerale ossea non patologica». Cosa fare per evitare che le due patologie si sovrappongano? Per il momento, non è ancora indicato il trattamento preventivo contro l'osteoporosi per tutte le persone affette da diabete. Queste ultime, tuttavia, dovranno essere informate del rischio cui possono andare incontro affinché evitino comportamenti che potrebbero condurre all'osteoporosi, cercando di prevenire la malattia con apporti di calcio, di vitamina D e con un adeguato esercizio fisico. Esattamente come dovrebbero fare tutti, indipendentemente dall'età, perché la prevenzione inizia fin da giovani.
Tratto da: Giornale di Brescia, Anna Della Moretta, 12 aprile 2011