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Anche una piccola riduzione della funzione renale causa danni cardiaci

Uno studio condotto su donatori di rene ha evidenziato che il calo della funzionalità renale è in grado di produrre un ispessimento del ventricolo sinistro.

Anche un piccolo peggioramento della funzionalità renale può causare danni ai vasi sanguigni e al cuore. Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Hypertension.

«Anche in persone sane, una piccola riduzione della funzione renale da normale ad appena un po’ inferiore al normale è associato a un aumento della massa del ventricolo sinistro, una modifica che rende il cuore più rigido e pregiudica la sua capacità di contrarsi», ha spiegato uno degli autori dello studio, Jonathan Townend, professore di Cardiologia presso il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, nel Regno Unito.

Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno monitorato un gruppo di persone sane che ha donato un rene per verificare se la fisiologica riduzione della funzione renale verificatasi dopo la donazione fosse associata a qualche effetto sul cuore e i vasi sanguigni.

Ebbene, dopo la donazione, i volontari presentavano, oltre al previsto calo della funzione renale, un aumento della massa del ventricolo sinistro e un aumento dei livelli di sostanze che indicano danno cardiaco (per esempio la troponina).

«È la prova che la riduzione della funzione renale per sé conduce direttamente ad effetti negativi misurabili sul cuore e vasi sanguigni, anche in assenza di altri fattori di rischio», ha concluso Townsend che, tuttavia tranquillizza i donatori: «Si tratta di persone in salute. E il nostro lavoro ha dimostrato che la donazione di rene provoca effetti negativi molto piccoli sul cuore e i vasi sanguigni».

Tratto da: Healthdesk, 16 gennaio 2016