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Zuccheri, Oms: non più del 10% dell'energia totale

Per limitare l’insorgenza di malattie legate all’eccesso ponderale l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha proposto, per lo zucchero, un limite non superiore al 10% della quantità totale di energia dell’intera giornata. Considerando tutti i pasti, spuntini e bevande incluse.

Negli alimenti trasformati lo zucchero può nascondersi ovunque, mette in guardia la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu): 1 cucchiaio di ketchup ne contiene circa 4 grammi (16 kcal), una lattina di comune bevanda zuccherata fino a 40 grammi (160kcal), sufficiente a far oltrepassare i livelli di assunzione totale giornalieri. Zuccheri ai quali non si pensa, che concorrono ad aumentare il valore di zucchero ed energia della dietai, senza alcun vantaggio nutrizionale. Anzi: sarebbe proprio l'intake quotidiano da bevande e snack, quello ritenuto più dannoso, e quindi il principale obiettivo dell'Oms, nella revisione 2015 delle sue linee guida sull'assunzione di zuccheri nella dieta di adulti e bambini. Le molecole prese in considerazione sono tutti i monosaccaridi (glucosio e fruttosio) e i disaccaridi (saccarosio, il comune zucchero da tavola) presenti negli alimenti e nelle bevande preparati e quelli naturalmente presenti nel miele, succhi di frutta e succhi concentrati. Non riguarda invece gli zuccheri del latte, della frutta fresca e quelli dei vegetali, per i quali non vi sarebbero evidenze di effetti avversi.

Con questa forte raccomandazione, che ha anche un ruolo di indirizzo per le politiche alimentari degli Stati, l'Oms dà conto delle evidenze che un'assunzione superiori al 10% negli adulti è associata a un incremento di peso, e nei bambini, a un rischio di sviluppare sovrappeso, obesità e carie in età successive, soprattutto considerando il consumo di bevande zuccherate, molto frequente anche in Italia già in giovane età. Evidenze minori di riduzione dei rischi di malattia avrebbe invece il limite di intake al 5% che l'Oms, nello stesso documento, consiglia comunque di considerare: c'è per questo limite soltanto una buona evidenza che il consumo di zuccheri superiore al 5% aumenti l'insorgenza di carie. Nel mondo scientifico italiano il dibattito si è acceso subito fra favorevoli, alle posizioni dell'Oms, e prudenti, che invitano a non demonizzare il ricorso a certi prodotti pronti, soprattutto se nell'ambito di una dieta sana e uno stile di vita corretto, sebbene non pochi abbiano considerato questa posizione come una difesa degli interessi dell'industria alimentare. La preoccupazione di Oms è che un consumo elevato di zuccheri liberi possa anche limitare la scelta di alimenti nutrizionalmente equilibrati, portando ad una dieta non sana, un aumento del peso e il rischio maggiore di sviluppare malattie croniche.

Tratto da: Farmacista33, 01 febbraio 2016