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In un click la qualità dell'aria che respiriamo

Si chiama MonIQA: è il servizio on line per il monitoraggio dell'indice della qualità dell'aria realizzato da un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa. Per sapere cosa stiamo respirando, insomma, basta un click per raggiungere l'indirizzo http://anasim.iet.unipi.it/moniqa/ oppure utilizzare un'app per dispositivi mobili Android

 (https://play.google.com/store/apps/details?id=iqa.android&hl=it).

MonIQA utilizza i dati che giornalmente vengono forniti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale e li traduce in un unico indice istantaneo al quale si associano cinque classi di giudizio, da buono a pessimo, caratterizzate da un colore diverso. «Il servizio non ha ovviamente carattere di ufficialità – premette Giuseppe Anastasi, professore del dipartimento di Ingegneria dell'informazione e direttore del Laboratorio Smart Cities del Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini), coordinatore del gruppo - ma ha lo scopo di presentare i dati sulla qualità dell'aria in maniera facilmente comprensibile ai cittadini. L’indice che abbiamo elaborato è una grandezza che esprime in maniera sintetica lo stato di qualità dell'aria – precisa - prendendo contemporaneamente in considerazione i dati di più inquinanti atmosferici, quali PM10, PM2.5, biossido e monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene». Le classi “buona” e “discreta” indicano che nessuno degli inquinanti ha registrato superamenti degli indicatori di legge e che quindi non vi sono criticità. Le altre tre classi - mediocre, scadente e pessima - indicano invece che gli inquinanti considerati hanno superato il relativo indicatore di legge. Attualmente le regioni monitorate da MonIQA sono tutte tranne Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania e Molise, alcune delle quali lo saranno però a breve.

Tratto da: Healthdesk, 09 febbraio 2016