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I chewing gum contenente xilitolo possono essere un utile strumento di prevenzione orale

“Secondo la World Health Organization (W.H.O.), la patologia cariosa rappresenta una delle affezioni più diffuse tanto da essere considerata una malattia sociale con alti tassi di incidenza in tutti i paesi del mondo e la quarta patologia più costosa in termini economici” sottolinea la prof.ssa Laura Strohmenger, Direttore di Unità Complessa della Clinica Odontoiatrica dell'Azienda Ospedaliera Santi Paolo e Carlo e Coordinatrice delle attività del Centro di Epidemiologia Orale e Odontoiatria di Comunità dell'OMS presso l'Università degli Studi di Milano.

“Le possibilità di prevenire le patologie del cavo orale - continua la prof.ssa Laura Strohmenger - sono, rispetto ai dati scientifici presenti in letteratura, altissime. Queste patologie infatti, determinate da comportamenti non corretti, se vengono affrontate formando ed educando gli operatori sanitari di base, i medici, gli infermieri, gli operatori sociali e i cittadini, possono ridursi in modo fantastico. Il problema quindi è fondamentalmente di tipo comunicativo ed educativo a largo spettro. Questi interventi, che in alcuni paesi sono attivi da parte delle istituzioni sanitarie, in altri sono molto silenti e ciò comporta che il miglioramento delle condizioni orali dei giovani sia sì presente, ma non così rilevante come potrebbe essere se i ministeri e le istituzioni sanitarie interpretassero in modo forte il percorso preventivo.

Queste osservazioni valgono ovviamente anche per il nostro paese dove la situazione odontoiatrica è quanto meno negletta al cittadino.”

Molti i fattori che rendono la prevenzione indispensabile:

•La quasi totale assenza sul territorio di servizi odontoiatrici di comunità rende ancora più difficile l'attuazione di programmi di prevenzione puntuali ed efficaci.

•Secondo i dati Istat relativi al 2013 e pubblicati nel 2015 Le cure odontoiatriche hanno subìto una flessione negli anni della crisi economica. La quota di popolazione che durante l'anno si è rivolta al dentista o all'ortodontista è calata dal 39,3% del 2005 al 37,9% nel 2013. Risulta invece in aumento, dal 24,0% al 29,2%, la percentuale di persone che hanno dilazionato le visite in un arco temporale più lungo, da 1 a 3 anni. Si riduce il numero di trattamenti effettuati: le persone che si sono sottoposte ad un solo tipo di trattamento nell'anno sono il 70,7% (49,3% nel 2005). Il ricorso ai dentisti che esercitano la libera professione scende dal 34,7% nel 2005 al 32,3%, mentre rimane molto contenuta la quota coperta dal settore pubblico o convenzionato, pari al 5% e stabile rispetto al 2005. Sul totale di chi rinuncia alle visite, i motivi economici incidono per l'85,2%.

Tra gli strumenti utili ad una prevenzione orale efficace c'è lo xilitolo, come indicato anche nelle Linee Guida 2015 pubblicate dal Ministero della Salute. Nella raccomandazione numero 6 viene spiegato che lo xilitolo, come l'eritritolo, sostituivo dello zucchero/saccarosio, esercita un'azione preventiva sull'insorgere della carie grazie alle sue proprietà chimico fisiche e grazie all'azione della masticazione del chewing gum che aumenta il potere tampone della saliva.

Lo xilitolo è un edulcorante di origine vegetale utilizzato nel chewing gum come sostituto dello zucchero. Fa parte della famiglia dei polialcoli, sostanze non cariogene che hanno la peculiarità di non essere fermentate dai batteri del cavo orale e quindi di non consentire la formazione degli acidi che corrodono lo smalto. A differenza degli altri polialcoli, lo xilitolo è considerato anche cario-protettivo perché possiede una provata attività antibatterica, ostacolando la crescita degli streptococchi del gruppo mutans. Tra i batteri, quelli classificati come mutans, svolgono un ruolo primario nello sviluppo della carie.

È stato dimostrato in molti studi internazionali e recentemente anche in uno studio condotto dall'Università degli Studi di Milano con il proprio Centro di Collaborazione OMS per l'Epidemiologia e l'Odontoiatria di Comunità e l'Istituto di Clinica Odontoiatrica dell'Università degli Studi di Sassari, che il chewing gum contenente xilitolo è in grado di diminuire la quantità di questi batteri, portando, come conseguenza, meno carie. Naturalmente, l'introduzione del chewing gum è in aggiunta alle pratiche fondamentali di igiene orale: l'uso di spazzolino e dentifricio al fluoro. Va infine sottolineato che l'introito calorico del chewing gum senza zucchero è del tutto trascurabile.

Anche le Linee Guida del Ministero rivolte ai soggetti in età evolutiva del 2013 citano “I chewing-gum contenenti xilitolo possono essere considerati dei functional foods (“cibi/alimenti funzionali”), ovvero alimenti che, grazie ad alcuni principi in essi contenuti, presentano proprietà benefiche per la salute umana”.

Tratto da: Odontoiatria33, 11 marzo 2016