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Misura il girovita per sapere se sei a rischio di malattie cardiache

Meglio dell’indice di massa corporea, la circonferenza addominale riesce a predire chi ha maggiori probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari.

Meglio il fisico “a pera” di quello “a mela”.  A consolare tutte le persone afflitte dal troppo grasso accumulato sui fianchi ci hanno pensato i ricercatori dell’Intermountain Medical Center Heart Institute di Salt Lake City e del John Hopkins Hospital di Baltimora. Secondo i loro dati infatti farebbe meglio a preoccuparsi per la propria salute chi i chili di troppo li mette tutti sulla pancia. Perché dal girovita può dipendere la salute del cuore. Anzi, sostengono i ricercatori, la circonferenza addominale è un indicatore ancora più prezioso dell’indice di massa corporea, e può rilevare con un’affidabilità maggiore il rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari. È bene quindi, soprattutto per i diabetici, tenere sott’occhio quella parte del corpo prima di tutte le altre.

I fisici a mela, in realtà, sapevano già da tempo di dover fare i conti con tutte le conseguenze della cosiddetta sindrome metabolica: pressione alta, livelli eccessivi di colesterolo e zuccheri, problemi alle coronarie e al cuore.  Ma il nuovo studio ha scoperto che la circonferenza addominale riesce a predire anche la disfunzione ventricolare sinistra. 

«Abbiamo scoperto in modo specifico che la circonferenza della vita sembra essere un indicatore più preciso per la disfunzione ventricolare sinistra del perso totale del corpo o dell’indice di massa corporea» ha spiegato Boaz D. Rosen, principale autore dello studio.

A dimostrare le proprietà “profetiche” del girovita è stata l’indagine su un gruppo di 200 diabetici, uomini e donne, che non avevano mostrato alcun sintomo di malattie coronariche. I ricercatori hanno scoperto che l’obesità addominale era fortemente associata al disturbo cardiaco indipendentemente dall’indice di massa corporea. Il consiglio dei ricercatori per chi ha il fisico a mela è piuttosto semplice: «Lo studio - ha dichiarato Brent Muhlestein, coautore della ricerca -  conferma che avere un corpo a forma di mela, con un’ampia circonferenza della vita, può condurre a problemi cardiaci e che ridurre la dimensione del girovita può ridurre il rischio».

Non è la prima volta che i ricercatori analizzano le conseguenze del sovrappeso sul cuore. In un precedente studio intitolato “Factor-64” si erano concentrati sull’indice di massa corporea: più è alto, maggiore è il rischio di malattie cardiache. Ora però la nuova ricerca, presentata al Congresso dell’American College of Cardiology, rivisita e corregge i vecchi risultati. Se è vero che il sovrappeso in generale indica una probabilità maggiore di malattie cardiovascolari, è anche vero che il grasso non è tutto uguale: quello sulla pancia è più pericoloso di quello sui fianchi.

Tratto da: Healthdesk, Giovanna Dall’Ongaro, 07 aprile 2016