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Una nuova classe per cambiare la pratica clinica nel diabete di tipo 2

È quello che sta accadendo con gli inibitori del SGLT-2, una nuova classe di farmaci il cui meccanismo di azione favorisce il controllo della glicemia agendo per la prima volta sull’eliminazione diretta degli zuccheri attraverso le urine. A fare un bilancio nella pratica clinica dell'ultimo arrivato tra questi prodotti, canagliflozin, sono stati Gary Alan Trager, direttore del centro di riferimento per la cura del diabete nello Stato di New York, e Stefano Genovese, dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Multimedica di Milano, a margine del congresso della Società di diabetologia a Rimini.

Negli Stati Uniti canagliflozin di Janssen è arrivato da tre anni ed è quello più utilizzato della sua classe, riuscendo a migliorare il controllo del glucosio, ha sottolineato Trager, senza effetti indesiderati significativi, ma anzi riuscendo anche a far perdere peso e abbassare la pressione arteriosa dei pazienti. «La glicosuria, ovvero la presenza di zuccheri nelle urine, da sempre è stata interpretata come un segno negativo associato alla condizione del diabete» ricorda Genovese. «Con questa nuova classe di farmaci – prosegue - da oggi diventa positivo. Positivo perché l’escrezione diretta dello zucchero attraverso le urine determina tre fenomeni positivi insieme: la riduzione della glicemia, la riduzione delle calorie e la perdita di liquidi che portano a un calo del peso e della pressione. Grazie a questo nuovo meccanismo d’azione, l’ultimo arrivato, canagliflozin, permette di eliminare fino a 120 g di zucchero al giorno. Ovvero trenta zollette». Il farmaco ha un affetto praticamente immediato (un paio di settimane) e un meccanismo d'azione complementare a quelli di altri farmaci e perciò, ha fatto notare Trager, può essere utilizzato contemporaneamente ad altri medicinali. Il Italia canagliflozin è disponibile da circa un anno in monoterapia o in associazione con altri ipoglicemizzanti.

Tratto da: Healthdesk, 10 maggio 2016