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Diabete di tipo 2, con semaglutide miglior controllo glicemico vs insulina glargine U100

I risultati di uno studio clinico di fase 3 bis condotto con semaglutide, un analogo del glucagone-like peptide-1 (GLP-1) in fase di sperimentazione, hanno dimostrato che il trattamento con questo composto, somministrato una volta alla settimana, ha migliorato in modo significativo il controllo glicemico rispetto all'insulina glargine U100 in adulti con diabete di tipo 2.

I risultati dello studio SUSTAIN 4, che ha arruolato 1.089 pazienti adulti con diabete di tipo 2 diagnosticato da 8,6 anni, sono stati presentati a Orlando al congress annual dell'American Association of Clinical Endocrinologists.

Lo studio, un trial a 30 settimane, ha dimostrato che l’emoglobina glicata (HbA1c) da un basale di 8,2% si è ridotta dell’1,2%-1,6%, rispettivamente, quando alla metformina, con o senza sulfanilurea, si è aggiunta semaglutide una volta alla settimana a una dose di 0,5 mg - 1 mg. Al confronto, l’insulina glargine U100 ha determinate una riduzione dell’emoglobina glicata dello 0,8%. La dose media di insulina glargine al termine dello studio era di 29 U/die.

Una maggior numero di pazienti trattati con semaglutide 0,5 e 1 mg ha raggiunto il target di un buon controllo glicemico (HbA1c <7%) rispetto a insulina glargine U100: 57.5% e 73.3% vs 38.1%). Un valore di emoglobina glicata ≤6.5% è stato raggiunto dal 37.3% e 54.2% vs 17.5%).

Inoltre, da un peso corporeo medio al basale di 93,4 kg i soggetti adulti trattati con semaglutide 0,5 mg e 1,0 mg hanno raggiunto una sostanziale riduzione del loro peso corporeo pari a 3,5 kg e 5,2 kg. Al contrario, nei soggetti trattati con insulina glargine >U100 si è assistito a un aumento medio di 1,2 Kg (p<0.0001).

Gli eventi avversi più comuni osservati negli adulti trattati con 0,5 mg e 1,0 mg di semaglutide erano gastrointestinali (nausea: 21,3% e 22,2% vs insulina glargine U100, 3,6%; diarrea: 16,3% e 19,2% vs insulina glargine U100, 4,4%; vomito: 6,6% e il 10,3% vs insulina glargine U100, 3,1%).

I tassi di eventi avversi gravi sono stati paragonabili tra i gruppi di trattamento (6,1% e 4,7% vs 5,0%). Meno adulti hanno riportato ipoglicemia grave o confermata dai livelli ematici di glucosio con entrambi i dosaggi di semaglutide rispetto all'insulina glargine U100 (4,4% e 5,6% vs 10,6%). La percentuale di adulti trattati con 0,5 mg e 1,0 mg semaglutide che hanno dovuto interrompere il trattamento a causa di eventi avversi è stata del 5,5% e 7,5% vs 1,1% con insulina glargine U100.

Semaglutide

Semaglutide è una versione long acting dell’analogo del GLP-1 (glucagone-like peptide-1 umano ) che stimola l'insulina e sopprime la secrezione di glucagone in modo glucosio-dipendente, così come diminuisce l'appetito e l'assunzione di cibo. Somministrato per via sottocutanea una volta alla settimana, semaglutide è in fase III di sviluppo per il trattamento del diabete di tipo 2.

Gli analoghi del GLP-1 attualmente disponibili in terapia sono exenatide, per il quale anche in Italia è stata lanciata la versione monosettimanale, e liraglutide farmaco once a day della stessa Novo.

Insieme alla società Emisphere, Novo sta anche sviluppando la versione orale di semaglutide, nota per ora con la sigla OG217SC. Questo farmaco ha già completato con successo un trial di fase II i cui dati top line sono stati resi noti lo scorso mese di febbraio.

Tratto da: Pharmastar, 03 giugno 2016