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Diabete: cambiando l’ordine dei piatti, il metabolismo cambia!

Mangiare proteine prima dei carboidrati inganna il metabolismo e abbassa di un terzo il picco glicemico a fine pasto, un problema per chi ha il diabete.

Novità sul fronte alimentazione e gestione della glicemia per le persone con diabete. Due studi dell’Università di Pisa hanno scoperto come ingannare il metabolismo ed evitare che gli zuccheri raggiungano concentrazioni elevate a fine pasto, il così detto picco glicemico, temuto soprattutto per chi soffre di diabete. I risultati sono stati presentati al 26° Congresso nazionale della Società italiana di diabetologia (SID), tenutosi da poco a Rimini.

Secondo gli studi, se a tavola si consuma un antipasto proteico prima del pane o della pasta, meglio se integrali, il picco glicemico dopo il pasto scende del 30%. Se proiettata alle regole matematiche, la ricerca dell’Università di Pisa potrebbe contraddire la proprietà commutativa imparata a scuola: cambiando l’ordine degli addendi, il risultato cambia!

Da privilegiare nella dieta sono proteine, carboidrati complessi come pane e pasta integrali, verdure, olio extravergine d’oliva possibilmente nelle seguenti proporzioni che ricordano la dieta mediterranea: 45-50% carboidrati, 30% grassi e 15% proteine.

Ma quali proteine deve preferire una persona con diabete o chiunque voglia osservare un’alimentazione equilibrata? “Al primo posto ci sono certamente i legumi, al secondo il pesce, soprattutto quello azzurro, che contiene Omega 3 spiega Giorgio Sesti, presidente eletto della SID ” Al terzo posto le carni, scegliendo le più magre, quindi meglio pollo e tacchino di manzo e maiale. O anche formaggi non grassi, o la ricotta. Il pasto ideale per un diabetico è pasta e fagioli o pasta e ceci. Importantissima la fibra, che fa assorbire meno grassi e zuccheri e fa rallentare lo svuotamento gastrico: quindi alimenti integrali e verdura a foglia, come bieta, spinaci, radicchio, cicoria; ortaggi a radice, come carote, rape e barbabietole, ma anche carciofi e pomodori”.

La frutta va mangiata anche come spuntino, possibilmente abbinata a una fonte proteica, preferendo mele, pere, agrumi e fragole alla frutta troppo dolce come banane, cachi, uva, fichi e ciliegie. Da evitare anche le fonti eccessive di zuccheri come l’alcol e bevande dolcificate con fruttosio, responsabile dell’aumento brusco del picco glicemico e dell’acido urico, un fattore di rischio importante per i disturbi cardiovascolari, danno renale e statosi epatica. E ci sta anche un gelato. “Un gelato alla frutta, senza troppi zuccheri” continua Sesti, “o anche un sorbetto, di quelli un po’ aspri”.

Fonte La Repubblica, Alessandra Gilardini

Tratto da: Diabete.net, 08 giugno 2016