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Cuore, abbassare il colesterolo fino a “livelli di neonato

Previene il rischio di cardiopatie, ictus e infarto

Una nuova terapia capace di ridurre il colesterolo “cattivo” (o Ldl) fino a riportarlo ai livelli presenti nei neonati, sarebbe in grado di proteggere il cuore. In particolare, sarebbe capace di ridurre di un terzo il rischio di infarto, malattie cardiovascolari e ictus. È quanto emerge da uno studio pubblicato dalla rivista Circulation dai ricercatori dell'Imperial College di Londra (Regno Unito), coordinati da Kausik K. Ray, che afferma: “Gli esperti erano indecisi sul fatto che livelli molto bassi di colesterolo potessero essere nocivi o benefici. Questo studio suggerisce non solo che sono sicuri, ma anche che riducono il rischio di malattie cardiache, infarto e ictus”.

La ricerca ha monitorato le condizioni di salute di 4.974 persone dell’età media 60 anni, che correvano un rischio elevato di sviluppare malattie cardiovascolari  e che presentavano il livello medio di colesterolo Ldl pari a circa 125 mg/dl. Tutti i partecipanti avevano preso parte a 10 test clinici diretti a testare l’effetto combinato di statine e di alirocumab, un medicinale capace di abbassare il colesterolo nei soggetti che non traggono beneficio dall’uso delle sole statine. La terapia sarebbe in grado di ridurre la quantità di colesterolo Ldl nel sangue fino a livelli molto più bassi di quelli ottenuti in passato. Tuttavia, questo risultato ha suscitato la perplessità di alcuni studiosi, che ritenevano che abbassare eccessivamente i livelli di colesterolo cattivo potrebbe nuocere alla salute.

Gli scienziati londinesi hanno, quindi, esaminato i risultati delle dieci ricerche, per scoprire se ridurre drasticamente i livelli di colesterolo Ldl sia sicuro e se potrebbe essere più vantaggioso rispetto all’impiego delle sole statine. Dopo aver seguito i pazienti per un periodo compreso tra tre mesi e due anni, hanno scoperto che la nuova terapia risulta sicura per la salute e molto efficace nel prevenire le malattie cardiovascolari. L’impiego combinato di statine e alirocumab ha, infatti, permesso di ridurre il livello del colesterolo fino a 50mg/dl, una dose simile a quella riscontrabile nei neonati, abbassando di un terzo il rischio di infarto, ictus o malattie cardiache. Inoltre, è emerso che ogni 39 milligrammi di Ldl in meno, il pericolo di sviluppare le cardiopatie diminuiva del 24%.

“Questo studio non solo conferma che il colesterolo Ldl può causare problemi di cuore - spiega il dottor Ray -, ma suggerisce anche che ridurlo negli adulti a livelli molto bassi, fino a raggiungere il livello presente nei neonati, è sicuro e vantaggioso”.

Tratto da: Il Sole 24 Ore Salute, Nadia Comerci, 21 dicembre 2016