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Colesterolo alto: i limiti in base all'etā

Non tutto il colesterolo viene per nuocere, ma valori al di fuori della norma sono sempre pericolosi, a qualsiasi età. Entro quali limiti dovrebbe essere mantenuto? Per saperlo è prima di tutto necessario ricordare proprio quali sono i tipi di colesterolo presenti in circolazione nel sangue.

I valori da tenere in considerazione sono essenzialmente 3: quelli delle cosiddette LDL (Low Density Lipoproteins, le lipoproteine note anche come “colesterolo cattivo”), quelli delle cosiddette HDL (High Density Lipoproteins, le lipoproteine note anche come “colesterolo buono”) e il colesterolo totale, corrispondente ai livelli globali di colesterolo presenti nel sangue. In generale, i livelli di colesterolo tendono ad aumentare con l’età e ad essere più elevati negli uomini; passata la menopausa, però, anche le donne iniziano ad avere sempre più spesso problemi di colesterolo alto. In entrambi i casi il colesterolo totale dovrebbe mantenersi al di sotto dei 200 mg per decilitro di sangue (mg/dL); valori compresi tra 200 e 239 mg/dL sono invece considerati moderatamente alti, mentre a partire dai 240 mg/dL si inizia a parlare di colesterolo alto.

Per essere considerati ottimali, invece, negli adulti i livelli di colesterolo cattivo non dovrebbero invece raggiungere i 100 mg/dL. Valori compresi tra 100 e 129 mg/dL sono considerati quasi ottimali, mentre a partire dai 130 mg/dL si inizia a parlare di colesterolo cattivo francamente in eccesso: moderatamente alto tra 130 e 159 mg/dL; alto tra 160 e 189 mg/dL; e molto alto a partire dai 190 mg/dL.

Infine, il colesterolo buono. In generale i suoi livelli non dovrebbero scendere al di sotto dei 40 mg/dL; nella sua definizione di sindrome metabolica (condizione in cui sono presenti contemporaneamente più fattori di rischio cardiovascolare) l’International Diabetes Federation indica però in 50 mg/dL il limite minimo al di sotto del quale non dovrebbe scendere il colesterolo buono nel sangue delle donne.

I limiti considerati accettabili cambiano nel caso di bambini e adolescenti. Infatti secondo le raccomandazioni del National Heart Lung and Blood Institute statunitense tra i 2 e i 19 anni di età il colesterolo totale dovrebbe mantenersi al di sotto dei 170 mg/dL, mentre è considerato a rischio tra i 170 e i 199 mg/dL e alto se raggiunge o supera i 200 mg/dL. Nella stessa fascia d’età il colesterolo cattivo dovrebbe mantenersi al di sotto dei 110 mg/dL, è considerato a rischio tra i 110 e i 129 mg/dL e alto se raggiunge o supera i 130 mg/dL. Il colesterolo buono, infine, è considerato basso per valori inferiori ai 40 mg/dL e accettabile se superiore ai 45 mg/dL.

Quando i valori svelati dalle analisi del sangue non si mantengono entro i limiti ottimali è necessario cercare di riportarli nella norma agendo prima di tutto sullo stile di vita. Opportuni accorgimenti alimentari (in particolare la limitazione del consumo di cibi ricchi di grassi saturi, che se in eccesso possono promuovere l’aumento del colesterolo cattivo, e cercare di evitare il più possibile i grassi trans, che oltre a far aumentare il colesterolo cattivo fanno diminuire quello buono) e un’attività fisica regolare (che aiuta soprattutto ad aumentare il colesterolo buono) sono armi fondamentali che devono essere sfoderate a tutte le età. Per avere indicazioni più precise a tal proposito e valutare se è il caso di intervenire anche con altri approcci è bene consultarsi con il proprio medico.

Tratto da: Il Sole 24 Ore, Silvia Soligon, 15 marzo 2017