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Le maculopatie costano 113 milioni di euro l'anno. Significativi miglioramenti con uso anti Vegf

Sono 15.300 all'anno gli italiani che ogni anno perdono la vista a causa delle maculopatie, un carico non solo in termini di disabilità e di compromissione della qualità della vita per i pazienti, ma anche per l'intera collettività su cui gravano costi rilevanti. «Il peso complessivo a carico dell'Inps, fra pensioni e indennità è di circa 113 milioni di euro all'anno» sottolinea Francesco Mennini Direttore Ceis (Centre for Economic and International Study Economic Evaluation and Hta - Eehta, Faculty of Economics) dell'Università di Roma Tor Vergata, istituto che ha curato la raccolta dei dati dell'Osservatorio italiano sui Costi della Cecità legale. Obiettivi di quest'ultimo sono quelli di misurare la cecità legale evitabile, il suo impatto sulle prestazioni assistenziali e previdenziali e le possibili evoluzioni. «Secondo i dati epidemiologici la Degenerazione Maculare Legata all'Età (Amd) è una delle principali malattie croniche nei soggetti con più di 65 anni.

Significativo è anche l'impatto dell'edema maculare conseguente a retinopatia diabetica, la più comune complicanza oculare del diabete, in circa l'1-3% dei diabetici» spiega Francesco Bandello, Direttore della Clinica Oculistica dell'Università Vita Salute, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. Negli ultimi anni tuttavia si è iniziato a osservare un'inversione di tendenza «Dal 2013 al 2014, abbiamo registrato una riduzione di circa l'8% del numero di beneficiari di prestazioni Inps per maculopatie e retinopatie» aggiunge Mennini. Alla base di questo fenomeno è probabilmente l'introduzione, da pochissimi anni, dei farmaci anti Vegf. «Sono farmaci utilissimi in alcune malattie della retina come la degenerazione maculare legata all'età, l'edema maculare in corso di retinopatia diabetica, l'edema maculare in corso di occlusioni venose e la degenerazione maculare miopica - spiega Bandello -. In tutte queste malattie un adeguato utilizzo dei farmaci anti Vegf è in grado di cambiare la storia della malattia». Fino ad arrivare in alcuni casi a prevenire la cecità, un risultato che può essere perseguito a patto di seguire alcune regole. «Affinché questi farmaci producano i risultati attesi si deve ottenere una diagnosi precoce, quindi iniziare la terapia nel momento ideale - sottolinea Bandello -. In secondo luogo si deve fare la terapia con delle modalità che siano rispettose del calendario. Questi farmaci hanno una durata limitata nel tempo e se non vengono somministrati rispettando le scadenze previste la loro efficacia viene inevitabilmente a ridursi di molto. Il rispetto di queste due condizioni è fondamentale e questo comporta un importante impegno organizzativo da parte nostra in assenza del quale rischiamo di vanificare sia lo sforzo economico del sistema sanitario, sia lo sforzo che fanno il paziente e tutti i suoi familiari».

Tratto da: Farmacista33, Franco Marchetti, 30 giugno 2017