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Novitā sulla cura della retinopatia diabetica proliferante

L'occhio e la retina in particolare possono soffrire molto quando il diabete non è ben controllato. Se la malattia è ben controllata questo non succede. Il quadro più temibile si chiama retinopatia proliferante perché il deficit di ossigeno nella retina stimola lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni che però sono piccoli e deboli e spesso si rompono, causando emorragie.

La retinopatia proliferante compare ormai in meno del 5% delle persone con diabete che vivono in Italia, una percentuale più bassa che in quasi tutti i Paesi del mondo, a testimoniare la bontà del modello di cura italiano basato sui Centri di Diabetologia.

La retinopatia proliferante da anni viene curata con il laser (fotocoagulazione) che blocca la crescita di nuovi vasi sanguigni. Le aree trattate con il laser appaiono all'esame del fondo dell'occhio come “cicatrici” rotondeggianti. Ovviamente le aree cicatriziali perdono la funzione visiva ma questo risparmia e protegge il resto della retina.

In tempi più recenti la retinopatia proliferante è stata trattata con successo anche con iniezioni nell'occhio di farmaci con effetti anti-proliferativi (farmaci usati anche per i tumori).

L'iniezione nell'occhio genera talora preoccupazione nel paziente che teme di perdere la vista ma è in realtà sicura ed efficace. Va comunque fatta in ambiente idoneo da personale esperto.

Uno studio pubblicato in questi giorni sulla prestigiosissima rivista inglese “The Lancet” ha dimostrato che l'iniezione nell'occhio di una sostanza anti-proliferativa è superiore al trattamento laser. Questo, quindi, sarà progressivamente abbandonato o limitato a casi particolari. Le strutture oculistiche italiane stanno usando da tempo anche questa terapia in caso di retinopatia proliferante. L'Italia nella cura del diabete è sempre all'avanguardia.

Tratto da: Diabetericerca, 19 settembre 2017