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Natale: l'importanza della moderazione a tavola

Il monito arriva dal congresso della Società Italiana di Cardiologia e da diversi studi scientifici: ecco perché durante le feste a tavola non si esagera.

Ormai ci siamo: anche quest’anno il Natale è arrivato per la gioia e lo stupore dei più piccoli e per stressare la maggior parte degli adulti.

Oltre alla corsa contro il tempo per cercare di preparare le festività al meglio, resta poi da consumare i lauti pranzi delle feste.

La poca moderazione a tavola può diventare un serio problema per chi soffre di problemi cardiovascolari e non solo.

Durante l’ottantesimo congresso della Società Italiana di Cardiologia (Sic) i professionisti riuniti, hanno ammonito relativamente agli stravizi alimentari delle feste.

In particolare Ciro Indolfi presidente Sic ha dichiarato: «Saranno giorni un po' particolari, ma bisogna comunque fare attenzione. Un consiglio semplice è, in caso di abusi con una grande cena o un grande pranzo, di mantenersi più leggeri nei giorni successivi. Il rischio di un'alimentazione sbagliata è proporzionale al numero di volte in cui questa viene fatta».

A rafforzare le parole del Presidente arrivano anche i risultati di uno studio condotto dall’università di Copenaghen secondo il quale, dopo le vacanze di  Natale ben 9 persone su 10 hanno livelli di colesterolo superiori del 20% rispetto al periodo estivo.

Nello studio si evidenzia come i pranzi delle feste siano in grado di aumentare fino a 6 volte i livelli di colesterolo circolanti.

È naturale che un tale incremento rappresenti un vero e proprio fattore di rischio aggiuntivo per una salute cardiovascolare già compromessa.

Questo significa che grande attenzione deve essere posta nel limitare gli alimenti molto ricchi in colesterolo quali  insaccati, formaggi, uova, ma anche i prodotti da fast food o preparati usando metodi di cottura quali la frittura.

Per chi pensa, infine, che buttarsi sui dolci sia la soluzione per mitigare lo stress viene smentito da un altro studio, condotto stavolta nell’ Università del Kansas secondo il quale, eccedere con il consumo di zuccheri può innescare processi metabolici, infiammatori e neurobiologici legati a malattie depressive.

Chi quindi abusa troppo di dolci è più propenso a sviluppare il cosiddetto effetto Grinch, dal nome del personaggio di fantasia che detesta il Natale, oltre ad attentare al proprio stato di salute.

Tratto da: Sanihelp, Angela Nanni, 19 dicembre 2019